Milano, caso della piccola morta di stenti: disavventura in carcere per sua madre, Alessia Pifferi. Ricordiamo che questâultima è accusata di omicidio per aver lasciato da sola la piccola per giorni e che, purtroppo, non ce lâha fatta
Si ritorna a parlare nuovamente di una delle vicende che ha lasciato il nostro paese (e non solo) decisamente senza parole. Ovvero quella della morte della piccola Diana che, per giorni, è stata lasciata sola ed è morta di stenti. Colpevole di tutto questo sua madre, Alessia Pifferi, che è stata poco dopo arrestata ed accusata di omicidio e trasferita nel carcere di âSan Vittoreâ di Milano.
Nelle ultime settimane vi avevamo raccontato del fatto che la stessa venisse controllata, 24 ore su 24, dalla polizia penitenziare poichĂŠ potrebbe farsi del male. Nelle ultime ore, invece, una notizia che giunge direttamente dalla prigione in cui si trova la donna. A quanto pare la 36enne sarebbe stata aggredita da un gruppo di detenute. A quanto pare queste ultime avrebbero approfittato del fatto che la stessa non si trovasse in isolamento ed hanno colpito nellâunico momento in cui avrebbero potuto.
A quanto pare la Pifferi stava raggiungendo una suora che le sta offrendo assistenza sin dai primi giorni da quando ha varcato la porta del carcere. A rivelare di questo episodio è stato direttamente il suo avvocato. Il legale, infatti, ha raccontato che la sua assistita è stata presa per i capelli e schiaffeggiata a turno dalle detenute. Un episodio che lâavrebbe traumatizzata, tanto è vero che adesso vive con la paura che può accadere un qualcosa di grave e che qualcuno è pronta a fargliela pagare dietro le sbarre.
Ricordiamo che la donna non può ricevere lâingresso in carcere di un consulente di difesa. Nel frattempo il giudice ha negato la possibilitĂ di una consulenza neuroscientifica per un motivo, ovvero quello di essersi âsempre dimostrata consapevole di quello che stava succedendo alla figliaâ. Anche se i suoi avvocati ci hanno tenuto a respingere questo tipo di versione visto che gli stessi hanno chiesto una perizia per verificare se la Pifferi sia capace di intendere e di volere.