Situazione sempre più preoccupante, al Nord come al Sud. il prefetto scrive a Draghi per sensibilizzare fornitori di energia
Imprese che se non sono in ginocchio, poco ci manca. Nuova, drammatica storia di bollette astronomiche dell’energia che stanno mandando al lastrico persone e imprenditori. A Varese il prefetto Salvatore Pasquariello, ha preso carta e penna e ha scritto personalmente una lettera a Draghi per fargli conoscere la situazione di un imprenditore varesotto che si occupa di fusione di ghisa per l’industria elettromeccanica, automobilistica, meccanica ed edilizia. Prima, nel 2021, i costi per l’energia ammontavano a circa 960 mila euro. Ora, un anno dopo, i costi sono arrivati a 2 milioni e mezzo di euro.
L’imprenditore di Varese ha provato a rateizzare la bolletta, come stanno facendo un po’ tutti gli altri, ma stavolta senza successo. “Alla richiesta di rateizzazione della somma presentata al fornitore di energia elettrica“, ha detto Pasquariello, all’imprenditore “è stato risposto che dovrà corrispondere l’intera somma in 30 giorni, pena la sospensione della fornitura“.
Situazione paradossale, Presidente Draghi faccia qualcosa
Nel caso di sospensione della fornitura, ha dichiarato Pasquariello, per motivi tecnici “sarebbero necessari almeno dieci giorni per la messa in sicurezza dell’impianto, onde evitare eventi pericolosi quali scoppi, esplosioni e incendi, per i quali l’imprenditore vorrebbe essere sollevato da ogni responsabilità“. La situazione “paradossale“, ha proseguito il prefetto di Varese, “è che in presenza di un buon livello di ordinativi e commesse, si contrappongono notevoli difficoltà sia con le materie prime, a causa di aumenti di costi insostenibili e per i trasporti internazionali, sia con l’acquisizione di fonti energetiche“.
L’imprenditore, ha aggiunto il prefetto “su questo fronte auspica che da parte del Governo possano essere da subito adottate azioni di sensibilizzazione nei confronti dei fornitori, che sono spesso grandi soggetti, in qualche caso partecipati dallo Stato“. Infine, ha concluso, «i fornitori potrebbero prendere in considerazione una rinegoziazione dei tempi di pagamento, per permettere alle imprese di riacquisire un equilibrio finanziario».