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Esteri

Lo schiaffo dell’Iran: “Mahsa e Sarina non sono state uccise”

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Francesco Spagnolo

Il rapporto medico di Teheran sottolinea che “Mahsa e Sarina non sono state uccise”. Ecco le cause della morte secondo gli approfondimenti dopo la morte.

I decessi di Mahsa Amini e Sarina Esmailzadeh hanno fatto molto discutere a livello internazionale, ma in queste ultime ore sono arrivate delle novità importanti da Teheran. Secondo il rapporto medico, riportato da TgCom24, entrambe le ragazze non sono state uccise, ma la morte è dovuta ad altro.

Mahsa Amini non è stata uccisa: a dirlo è un comunicato medico © Ansa

In particolare, la 22enne iraniana, morta mentre si trovata sotto la custodia della polizia dopo essere stata fermata perché non indossava correttamente il vetro, è deceduta a causa di una malattia. Nel comunicato si mette in luce come Masha all’età di 8 anni sia stata operata per un tumore al cervello e avesse un disturbo importante dell’asse ipotalamo-ipofisario.

Proprio questo potrebbe aver provocato l’improvvisa perdita di conoscenza e, di conseguenza, sarebbe caduta a terra. Il personale medico avrebbe tentato di salvarle la vita, ma il supporto respiratorio non ha funzionato e il decesso è avvenuto per insufficienza multiorgano causata da ipossia cerebrale”.

La morte di Sarina Esmailzadeh

In Iran, nonostante la versione di Teheran, continuano le proteste per chiedere giustizia © Ansa

L’Iran ha negato anche la morte di Sarina Esmailzadeh. Nonostante le accuse arrivate da Amnesty International e altre organizzazione, la magistratura ha ribadito che la 16enne si è suicidata lanciandosi da un edificio non lontano dalla casa della nonna. Naturalmente si tratta di versioni che non hanno convinto molte persone e le proteste sono ormai all’ordine del giorno in Iran.

Secondo i rapporti delle organizzazioni per i diritti umani, sono più di 1.300 le persone arrestate durante le rivolte e 81 avrebbero perso la vita. Numeri che potrebbero aumentare nei prossimi giorni considerando che, come detto in precedenza, queste proteste non sono destinate a finire. Anzi continueranno nei prossimi giorni.

Le rivolte comunque non hanno fatto cambiare idea alla polizia e alle forze armate, che proprio nelle ultime ore hanno confermato la propria fedeltà ad Ali Khamenei attraverso una dichiarazione congiunta.

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Francesco Spagnolo