E’ stato assegnato il Premio Nobel per la Pace. Tre vincitori con la guerra che, come ci si aspettava, ha avuto un ruolo principale.
Il Premio Nobel per la Pace è stato assegnato all’attivista e dissidente bielorusso Ales Bialiatski, ai russi di Memorial e agli ucraini del Centro per le libertà civili. Quindi il Comitato di Oslo ha deciso di mettere in primo piano il conflitto tra Mosca e Kiev.
Ricordiamo che l’attivista bielorusso è conosciuto per avere fondato il Viasna Human Rights Centre, arrestato dal governo autoritario di Lukashenko nel 2011 per evasione fiscale. Come riportato da La Repubblica, il Nobel è stato assegnato “per il suo impegno in difesa dei diritti umani e del diritto di criticare il potere, di difesa dei diritti dei cittadini e contro gli abusi di potere per avere documentato i crimini di guerra”.
Nel comunicato del Premio Nobel è stato ricordato come “Ales Bialiatski è stato uno degli iniziatori del movimento democratico emerso in Bielorussia a metà degli anni ’80. Ha dedicato la sua vita alla promozione della democrazia e dello sviluppi pacifico nel suo Paese d’origine. E’ stato incarcerato dal 2014 al 2014. A seguito di manifestazioni su larga scala nel 2020 è finito ancora una volta in manette. Nonostante queste difficoltà, Bialiatski non ha ceduto un centimetro nella sua lotta per i diritti umani e la democrazia in Bielorussia”.
Inoltre, in questa edizione sono state premiate anche due associazioni come Memorial e Center for Civili Liberties. “Quest’anno i premiati rappresentano la società civile nei loro Paesi, hanno promosso per molti anni il diritto di criticare il potere e proteggere i diritti fondamentali dei cittadini. Hanno fatto uno sforzo straordinario per documentare i crimini di guerra, gli abusi dei diritti umani e gli abusi di potere e insieme dimostrano il significato delle società per la pace e democrazia”.
La rassegna si concluderà il prossimo 10 ottobre con il Nobel per l’Economia e poi i vincitori si ritroveranno i primi di dicembre in Svezia per il gala.