Il talento georgiano è diventato l’idolo di un’intera città, segna e fa divertire e non vuole porsi limiti per sé e per la squadra
È l’uomo immagine del Napoli spettacolare di questo avvio di stagione. Kvicha Kvaratskhelia è probabilmente il giocatore più impattante di questa Serie A e non solo. Anche in Champions League sta facendo la differenza, dimostrando di avere qualità adatte al calcio europeo. Il georgiano è velocità, esplosività, dribbling, tiro e senso del gol. Non sta facendo rimpiangere l’addio di Insigne e a Napoli è ormai un idolo assoluto, tanto che si parla di Kvaramania: “E’ bello sapere che in tanti la pensino così, ma proprio per questo motivo quando gioco do tutto me stesso. Il cento per cento, anzi più del massimo”.
Mentalità da leader, da trascinatore, Kvaratskhelia non si pone limiti e al Corriere dello Sport dice: “Sto lavorando molto per migliorare e voglio lavorare anche di più perché devo ancora imparare tante cose. Però una cosa è certa: voglio arrivare in alto”. Nessun limite nemmeno per il Napoli: “Finora alla squadra do un bel 10 in pagella. Lo scudetto è un sogno, certo. Gli ottavi di Champions, invece, ora sono un obiettivo. Nessuno di noi ha posto limiti. Possiamo crescere insieme, mano nella mano. Vincere la Champions o il campionato? Perché devo scegliere, vinciamo tutti e due”.
Cresciuto giocando per strada, tra i vicoli di Tiblisi, c’è chi lo paragona a Geroge Best, mitico numero 7 del Manchester United di Matt Busby. Ma Kvara ha idoli più recenti e tra questi c’è sempre un altro 7 dello United: “Il mio idolo è Cristiano Ronaldo. Ma devo dire che il mio primo amore calcistico è stato Guti del Real Madrid. Quando giocavo con gli amici a Tbilisi, la mia città, indossavamo magliette bianche: io, dietro, scrivevo il suo nome”. Kvaratskhelia sogna in grande, vuole vincere con il Napoli, lavora solo per questo, perché la mentalità è quella del giocatore vero.