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Cronaca

Gli insulti alla Meloni costano caro, la decisione su Molinari è imminente

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Cristiano

Gli insulti alla Meloni potrebbero costare molto caro al direttore della Repubblica, Maurizio Molinari. La decisione, a meno di clamorosi colpi di scena, sarebbe quasi imminente

Maurizio Molinari (Ansa Foto)

A quanto pare i continui insulti alla numero uno di ‘Fratelli d’Italia’ e futuro premier del nostro paese, Giorgia Meloni, non hanno avuto gli effetti desiderati. Tanto è vero che John Elkann sta affrontando un altro tipo di crisi: ovvero quello della vendita che riguarda uno dei quotidiano più importanti del nostro paese come ‘La Repubblica‘. Ed è per questo motivo che il sito ‘Dagospia‘ ha lanciato una vera e propria bomba che fa tremare tutti. In particolar modo il direttore del giornale, Maurizio Molinari.

A che cosa ci stiamo riferendo? Al fatto che l’attuale presidente della Ferrari sta pensando seriamente ad un cambio di marcia per sostituirlo. Il prossimo numero uno, a meno di clamorosi colpi di scena, dovrebbe essere Massimo Giannini. Anche se, in merito a questa decisione, non tutti sono d’accordo. Tra questi troviamo l’amministratore del Gruppo Gedi, Maurizio Scanavino. Tanto è vero che lo stesso, sempre secondo quanto riporta il sito, sarebbe molto più per la strada che porta alla vendita del quotidiano.

A dire il vero anche Danilo Iervolino, numero uno della Salernitana, si era proposto per l’acquisto ma subito dopo aveva effettuato qualche passo indietro. Anche perché ha già acquistato l’Espresso. Tornando alla questione Meloni e agli insulti che le erano stati riservati, in molti si sono innervositi. In primis proprio al presidente di Gedi, con tanto di Elkann furioso.

Repubblica, Molinari sostituito? Elkann ci sta pensando

Maurizio Molinari (Ansa Foto)

Anche perché i dati parlano fin troppo chiaro. Secondo quanto riportano i dati Ads pare che, nel mese di giugno di quest’anno, alla direzione Molinari sono state vendute ben 134mila copie. Non un grande successo visto che, a differenza dello scorso anno, c’è un -15% che parla forte e chiaro. Ci sono tanti anche altri motivi per via di questo crollo.

In primis quello dell’addio di Gad Larner che non ha voluto sposare questo tipo di progetto. Tanto da scrivere un lungo post su Facebook dove si lamentava della nuova proprietà e soprattutto del fatto che Repubblica aveva preso un altro tipo di strada subendo un forte cambiamento che a lui non piaceva affatto. Tanto da ammettere: “Non la riconosco più“.

 

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