Blitz al porto: un particolare ha allertato le forze dell’ordine che hanno effettuato il più grande sequestro nella lotta allo smercio di droga.
I finanzieri si sono insospettiti dopo aver notato un particolare che non poteva passare inosservato. Quelle saldature nei container erano fresche, non c’era ruggine, erano state effettuate per coprire qualcosa. 
“Quell’anomalia l’abbiamo notata subito – ha spiegato all’AGI il tenente colonnello Antonino De Fecondo –, e abbiamo capito che bisognava indagare e capire cosa c’era all’interno di quel doppiofondo”. Fra banane, ananas, e altri frutti tropicali, i finanzieri del secondo gruppo di Catania hanno infatti rinvenuto un quantitativo di droga da record, che avrebbe fruttato sul mercato una cifra enorme.
Cocaina purissima nella frutta tropicale: i dettagli sul sequestro
Il container che conteneva banane e ananas secondo la prima ricostruzione era destinato ad una ditta che commercializza frutta a Licata nell’agrigentino. Proveniva da Malta. Esattamente da La Valletta, e non era stato sottoposto ad alcun controllo dalla dogana. A Catania però i finanzieri si sono insospettiti, hanno approfondito e trovato la sorpresa all’interno della frutta. Hanno immediatamente verificato la provenienza, tracciando una rotta che arrivava a Malta dal centro America, e come destinazione intermedia avrebbe avuto anche il porto di Gioia Tauro.
Scovando nei container sono quindi stati ritrovati 110 chili di cocaina purissima, con un valore stimato di 12 milioni di euro. Gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno quindi verificato tutto, e avrebbero chiarito che le la destinazione finale sarebbe stata un narcotrafficante in Sicilia, che a sua volta l’avrebbe poi smistata non solo nell’isola ma anche in altre zone d’Italia. Il carico posto sotto sequestro è inoltre considerato il più grosso effettuato negli anni di lotta allo smercio di droga.
