Per il giovane fashion stylist e stilista della Tv italiana sia aprono le porte del mercato americano: Andrea Ubbiali è un giovane stilista italiano originario di una piccola città del nord Italia che sta vivendo con gioia il suo sogno americano
Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato per noi di “notizie.com” lo stilista delle Star. Amici e colleghi spesso si meravigliano della sua capacità di destreggiarsi tra così tanti impegni, senza mai riposarsi in qualche modo.
Sei partito da zero e con tenacia e buona volontà hai raggiunto vette importanti fino ad arrivare al sogno americano. Raccontaci…
“L’America sembra così lontana ma del resto a livello economico è abbastanza vicina , diciamo che l’economia negli USA vola , i negozi spendono per acquistare il Made in Italy evidentemente questi due anni disastrosi in Italia all’estero sono stati gestiti diversamente , ho “sfruttato” nel senso buono del termine un prezioso contatto che mi ha portato a sbarcare nella soleggiata Malibù all’interno di una boutique multimarca presso il Civic Center di Malibù un centro commerciale piccolo ma variegato di attività commerciali frequentato spesso da attrice e attori hollywoodiani”.
Il tuo made in Italy piace tantissimo. Molte star americane hanno deciso di vestire il tuo brand. Quali emozioni suscita in te tutto ciò?
“Lavoro prettamente per i personaggi Tv italiani , ho collaborato con la televisione di stato Albanese per il meteo , ultimamente sono approdato anche nel Regno Unito ed ora negli USA , con la sezione casa mi occupo di design per svariati personaggi televisivi stranieri fra cui americani , ultimo l’attore Hill Harper volto celebre di CSI ed il recente The Good Doctor che durante un matrimonio in Toscana ha indossato una preziosa cravatta Andrea Ubbiali Couture”.
Chi è lo stilista americano con cui ti piacerebbe avere un confronto costruttivo?
“La moda America ed il concetto di stile è molto diverso da quello europeo e da quello Italiano … mi piacciono svariati stilisti americani fra cui Ralph Lauren ed il suo stile shabby chic”.
L’America, per te, cosa rappresenta?
“Da sempre la terra delle opportunità , ci sono stato diverse volte soprattutto da ragazzo ospite di una famiglia straordinaria per uno scambio studentesco nella soleggiata San Diego . Gli Stati Uniti sono molto meritocratici se vali ottieni molto , sono molto soddisfatto della mia vita lavorativa in Italia per ampliarsi è importante , aprire un’attività commerciale in Italia ad oggi è pericoloso .È il Paese che per primo mi ha aperto gli occhi sul mondo, lo adoro”.
Ci sveli il nome di un attrice Hollywoodiana che ti piacerebbe vestire?
“Be tantissime a dire il vero”.
Cosa insegna, a tuo avviso, il film “Il Diavolo veste Prada”?
“Che ogni lavoro ha una sua dignità. Osservarlo dall’esterno, lanciando giudizi sferzanti, indica semplicemente che non si hanno i mezzi per comprenderlo realmente”.
E di Sex and the City cosa puoi dirci?
“Chi non conosce le quattro fashion women di Sex and the City? Una commedia che unisce passione per la moda, amori sofferti e valori dell’amicizia. Il film diretto da Michael Patrick Kin mi è piaciuto tantissimo”.
Valentino è stato definito in una pellicola cinematografica con respiro internazionale l’ultimo imperatore. Sei d’accordo?
“Sì. Il documentario statunitense, diretto da Matt Tyrnauer, nel 2008, focalizzato sulla figura di Valentino Garavani, stilista e creatore di vestiti di lusso femminili… è un vero must per gli amanti della moda. Valentino è stato ed è un uomo capace di capire cosa vogliono le donne ovvero essere belle”.
Sembra che tu abbia tre case. Cosa ne pensi di questi tre paesi unici America, Inghilterra, Italia?
“Mi sento particolarmente fortunato a vivere nel mondo in modo poliedrico. Sono stato in grado di rafforzare la mia connessione con questi luoghi nel mio cuore, anche quando sono fisicamente distante dalle persone che vivono lì. Il mio sogno finale è di combinare le mie tre identità culturali in un progetto artistico in futuro”.
Una tua passione?
“La mia passione è raccontare storie di vita reale, attraverso progetti che creano un impatto sociale e possono in qualche modo aprire gli occhi della società e dare la possibilità di esplorare ciò che sta accadendo in tutto il mondo e quanto siamo simili tutti noi, indipendentemente dalla cultura, religione… Ho un forte legame con la natura e non perdo occasione, ogni volta che ho l’opportunità, di proteggere l’ambiente e gli animali”.