Kanye West, l’artista che combatte il pensiero unico

Da anni si è avvicinato a Dio, criticando l’aborto. E ha stupito tutti con una maglia che difendeva i bianchi

Un artista nero che difende le vite dei bianchi, attaccando il Black Lives Matter. Uno dei produttori più famosi che ha deciso di non seguire la via del politicamente corretto, schierandosi in battaglie scomode e prendendo decisioni che altri hanno sempre rifiutato: in nome della fede e grazie ad un avvicinamento a Dio che lo ha accompagnato negli ultimi anni.

Stiamo parlando di Kanye West. Uno dei personaggi più discussi, criticati e commentati sui social. Il motivo? L’aver sposato alcune battaglie che altri artisti hanno deciso di abbandonare. Quali? La critica all’aborto, sposando le tesi delle associazioni pro life e gli attacchi, spesso in forma ironica, a battaglie diventate iconiche per un certo tipo di mondo culturale. West è sempre stato in prima linea. Figlio di un militante dei Black Panther, una delle organizzazioni nere più dure negli Stati Uniti, si è anche candidato alle elezioni presidenziali del 2020.

Il 3 ottobre scorso ha scandalizzato tutti indossando una maglia (giudicata blasfema) in cui veniva evidenziata la scritta White live Matter (Le vite dei bianchi contano). Una risposta chiara; una presa di posizione in controtendenza rispetto alle battaglie di molti altri colleghi. West non si è fermato a questo. Anzi, ha definito il Black Live Matter, l‘operazione antirazzista nata dopo la morte di George Floyd, come “una truffa, che tutti conoscono”.

L’artista si è avvicinato al cristianesimo a partire dal 2007, quando morì la madre. Ha divulgato il suo pensiero attraverso la musica, mettendo in scena Jesus is Lord ed ha iniziato a distaccarsi dal pensiero dominante. Fino a diventarne un avversario. Sui social ha subito attacchi e critiche di ogni tipo. Ma incurante dei pensieri negativi ha rilasciato un’ulteriore intervista a Fox News, nella quale ha attaccato l’aborto: “Non mi interessano i giudizi delle persone, mi interessa il fatto che ci siano più bambini neri abortiti che nati a New York City”. A quando la prossima battaglia contro il pensiero unico.

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