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Cronaca

Casamonica, la dura richiesta della Procura per gli esponenti del clan

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Francesco Spagnolo

E’ dura la richiesta da parte della Procura di Roma nei confronti degli esponenti del clan dei Casamonica. Ecco i dettagli.

La Procura di Roma ha chiesto di confermare in secondo grado le condanne emesse dalla Corte d’Assise nei confronti degli esponenti del clan dei Casamonica durante il maxiprocesso che si è concluso lo scorso anno.

La Procura ha chiesto in secondo grado le conferme delle condanne ai Casamonica © Ansa

In primo grado i giudici ha emesso diverse condanne per un totale di 400 anni. La più alta è stata data a Domenico Casamonica, che sta scontando una pena a 30 anni di carcere. Condanne alte anche per Giuseppe Casamonica (20 anni e sei mesi), Luciano Casamonica (25 anni e nove mesi), Pasquale Casamonica (23 anni e otto mesi), Massimiliano Casamonica (19 anni) e Luciano Casamonica (12 anni o mesi).

Pene che i pm Giovanni Musarò e Stefano Luciani e il procuratore generale Francesco Mollace hanno chiesto di confermare anche in secondo grado. Ora la palla passa ai giudici che dovranno decidere se accettare oppure no quanto richiesto dalla Procura. Molto probabilmente questo processo continuerà anche in terzo grado considerando che i legali dei Casamonica potrebbero ricorrere anche in Cassazione.

Il pg Mollace: “L’indagine ha posto fine allo strapotere dei Casamonica”

I Casamonica sono stati riconosciuti come un clan mafioso © Ansa

In Aula il procuratore generale Francesco Mollace, riportato da Askanews, ha sottolineato come “l’indagine della Procura ha posto fine allo strapotere dei Casamonica. Un clan da anni a braccetto con la Banda della Magliana e dei poteri forti della Capitale“.

E il pm Giovanni Musarò ha aggiunto: “Con una forte di intimidazione impressionante. La galassia Casamonica è quella peculiare struttura dell’organizzazione che porta i diversi gruppi ad unirsi quando c’è bisogno“.

Da qui la richiesta di confermare le condanne a 400 anni per gli esponenti del clan, riconosciuto dalla Procura come una associazione a delinquere di tipo mafioso, dedita al traffico e allo spaccio di droga, all’estorsione, l’usura, alla detenzione illegale di armi. Ora si attende la decisione dei giudici e vedremo se alla fine sarà confermata la condanna emessa in primo grado.

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