Squadra di calcio pagava pizzo al clan per stare ‘sereni’ e giocare

Una squadra di calcio ha dovuto pagare un vero e proprio pizzo al clan per poter giocare in santa pace. In questa vicenda stanno indagando i carabinieri

Quanto costa poter giocare tranquilli e svolgere il proprio lavoro in completa tranquillità? In teoria nulla. A meno che non ci sia di mezzo un clan che pretende anche una importante cifra. Ci troviamo in Campania, precisamente a Torre Annunziata (provincia di Napoli). Una squadra dilettantista che partecipa al campionato di Eccellenza campana ha dovuto versare la bellezza di 130mila euro per poter stare “tranquilli”. Stiamo parlando del Savoia, una squadra storica che in passato ha calcato anche categorie importanti come la Serie B.

Squadra di calcio pagava il pizzo per giocare in serenità
Pallone (Foto LaPresse)

I dirigenti del team, a quanto pare, avrebbero pagato il pizzo richiesto agli emissari dei Gionta. Una somma nel giro di sette mesi, tra il novembre del 2021 ed il maggio del 2022. Questo è quello che hanno annunciato i carabinieri che stanno continuando ad indagare su questa vicenda dopo che è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone. Queste ultime sono ritenute vicino al clan della città. Le accuse nei loro confronti sono inevitabilmente gravi visto che si parla di: associazione a delinquere di tipo mafioso ed estorsioni.

Squadra di calcio campana pagava pizzo a clan Gionta

Savoia pagava pizzo a clan Gionta per giocare in tranquillità
Carabinieri (Ansa Foto)

Gli inquirenti continuano a mantenere il massimo riserbo sulla identità di questi soggetti che sono stati, appunto, raggiunti da una ordinanza cautelare in carcere. Sono emersi due episodi di estorsione consumata ed una di tentata estorsione. Non è finita qui visto che, in questa assurda vicenda, sono state indagate anche altre persone.

In particolar modo il titolare di una attività ittica che è stato costretto a versare 300 euro alla settimana in quello stesso periodo. Non solo: anche un elettricista è stato minacciato ed a quanto pare anche picchiato. Anche se su quest’ultimo non ci sono conferme in merito. Lo stesso avrebbe effettuato dei lavori nella casa di un elemento di spicco del clan Gionta.

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