Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, in esclusiva ai nostri microfoni: “Secondo è un problema psicologico che fisico”.
E’ un periodo molto complicato in casa Juventus. La sconfitta contro il Maccabi Haifa ha aperto definitivamente la crisi bianconera e nelle ultime ore si è parlato molto del futuro di Allegri. La nostra redazione ha contattato Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente bianconero, per commentare insieme a lui il momento della Vecchia Signora.
“Che la Juventus giochi male è un dato di fatto – ha detto ai nostri microfoni Cobolli Gigli – ma questa squadra non ci mette grinta, anima e volontà di spingere. Credo che sia un problema più psicologico che fisico“.
“Secondo me i giocatori da un po’ sospettano che l’allenatore possa essere fatto fuori – ha aggiunto il primo presidente della Juventus dopo il caso Calciopoli – e può darsi che per questo siano poco motivati. Rimane di il dato di fatto che c’è una evidente differenza di pensiero tra Nedved ed Allegri. Credo che il vicepresidente faccia degli interventi alla fine delle partite. Questo è un altro elemento che toglie in un certo seno credibilità e potere all’allenatore“.
Giovanni Cobolli Gigli ai nostri microfoni ha parlato anche del presidente Agnelli: “Io giudico in modo positivo il suo intervento subito dopo la partita, ma per me queste dichiarazioni le avrebbe dovuto fare quattro mesi prima per evitare che si creasse il dubbio tra i giocatori sulla durata di Allegri“.
L’ex numero uno bianconero si è soffermato anche sulla conferma di Allegri e sull’assenza di leader in questa Juventus: “Io ragiono in questa maniera: c’è un presidente che è stato investito di nuovo di tutto i poteri dal proprietario della Juventus che è John Elkann. Agnelli subito dopo la partita ha confermato Allegri almeno fino alla fine del campionato e non voglio discutere su questa cosa. Dico solo che se le avesse dette prima queste cose, forse sarebbe stato più opportuno. Bonucci leader? Stiamo parlando di un giocatore di esperienza, ma ha dimostrato di avere qualche problema senza giocatori come Buffon e Chiellini. Di leader nel vero senza della parola la Juventus li ha persi da qualche anno“.