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Esteri

Nuova Zelanda, strage di balene: continua la moria [FOTO]

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Cristiano

Nuova Zelanda, continua la strage di balene. Il numero di mammiferi morti in questi giorni è impressionante [FOTO]

Nuova Zelanda, strage di balene (Ansa Foto)

Una bruttissima vicenda arriva direttamente dalla Nuova Zelanda e che vede come protagoniste alcune balene. Stiamo parlando di circa 477 globicefali, meglio conosciute come “balene pilota“. Negli ultimi due giorni sono state trovate morte dopo che le stesse si sono arenate su due remote spiagge. Per nessuna di loro c’è stato nulla da fare. Daren Grover, direttore generale del ‘Project Jonah‘, ha fatto sapere che ci hanno provato in tutti i modi a salvare loro la vita.

Secondo quanto riportano alcune informazioni pare che le balene si sono spiaggiate sulle isole Chatham. In questo posto ci abitano circa 600 persone e si trova a circa 800 chilometri a est delle isole principali del paese. Il Dipartimento per la conservazione ha diramato i primi dati: 232 di loro si sono arenate venerdì a Tupuangi Beach, le altre 245 a Waihere Bay nella giornata di lunedì.

Nuova Zelanda, 477 balene morte negli ultimi due giorni [FOTO]

Nuova Zelanda, strage di balene (Ansa Foto)

Non solo: lo stesso Grover ha dichiarato che la posizione remota e la presenza di squali nelle acque circostanti non consentiva l’intervento dei volontari. In altre occasioni, invece, era accaduto diversamente. A quanto pare non si tratta affatto della prima volta che si verifica una cosa del genere in Nuova Zelanda. Nei mesi estivi è un fenomeno che capita molto spesso.

Nemmeno gli scienziati sanno trovare una risposta a questo. L’unica cosa probabile è che  i loro sistemi di localizzazione possano essere confusi da spiagge sabbiose in leggera pendenza. Intorno alle isole Chatam ci sarebbe molto cibo per i mammiferi. Quando tendono a nuotare vicino alla terraferma si ritrovano a passare da acque molto profonde a acque poco profonde. Una volta avvicinati verso la riva tendono a disorientarsi. “Restano bloccati sulla spiaggia quando la marea scende e neanche se ne accorgono” conclude lo stesso Grover.

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