Da tempo il Comune di Roma ha annunciato un importante intervento sull’amianto in 111 scuole della capitale, intervento però ad oggi ancora mai visto
Grazie all’impegno dell’Osservatorio nazionale amianto la storia di decine di bambini che rischiano di ammalarsi di tumore a causa dell’eternit arriva finalmente in Procura con un esposto e l’esempio dell’Istituto Carlo Evangelisti nel quartiere di Montespaccato è esemplare per spiegare l’immobilismo ad oggi della giunta Gualtieri.
Circa 10 milioni di euro dalla regione, reperiti dal fondo di sviluppo e coesione 2014-2020, per rimuovere l’amianto in oltre 100 scuole di Roma e provincia. E’ quanto prevedeva il programma di interventi illustrato a Palazzo Valentini il 13 settembre scorso e reso noto dal Campidoglio. Ma ad oggi ancora nessun filo della fibra nociva è stato rimosso dalle scuole e i bambini continuano a respirare un elemento potenzialmente killer.
L’amianto della vergogna
“A distanza di 30 anni dalla legge 257 che lo ha messo al bando, le scuole in cui giocano e studiano i nostri figli sono ancora piene di amianto. Esporre i bambini a questo pericoloso minerale è un crimine! Ancora di più se, come in questo caso, altamente deteriorato perché il cemento perde la sua capacità aggrappante e le fibre killer sono più libere di disperdersi nell’aria”, questo il testo dell’esposto presentato in procura dell’Osservatorio Nazionale amianto dopo che la questione delle scuole non è stata per nulla risolta. Tutto cominciò più di un anno fa quando nell’istituto Evangelisti di Montespaccato fu ritrovato del pericoloso eternit che copriva il locale caldaie, con la conseguente promessa del Municipio di riferimento di una pronta rimozione. A distanza di un anno nulla è stato fatto e i bambini continuano a respirare una sostanza altamente nociva se non più protetta dal cemento oramai usurato. Da qui l’esposto in procura.
Il piano del Comune per la rimozione
Finalmente qualcosa sembra si stia muovendo per davvero e, trovati i 10 milioni reperiti dal fondo di sviluppo e coesione 2014-2020, il piano di rimozione del pericoloso materiale è scattato davvero e riguarderà 48 istituti scolastici del quadrante nord del territorio comunale, 41 del quadrante sud e 22 del quadrante est, con altri 77 che si trovano invece all’interno del comune. L’obiettivo della Città Metropolitana, il cui sindaco è Roberto Gualtieri, è aprire i cantieri nel primo trimestre del 2023: “Insieme alla Regione garantiamo la sicurezza di studenti, insegnanti e operatori andando a riqualificare uno dei settori più delicati e importanti per i cittadini” ha spiegato in una recente intervista proprio il sindaco Roberto Gualtieri.