Due nomi nuovi ma già molto noti sbucano nella partita per il governo: si delinea così la squadra di Giorgia Meloni.
Trattative calde, conferme, nomi nuovi. La squadra di Giorgia Meloni sembra ormai prossima all’arrivo, che poi segnerà un nuovo inizio.
Al netto delle smentite su difficoltà nel chiudere la partita ci sono però alcuni tentativi di imporre figure che rallentano i lavori, e la leader di Fratelli d’Italia tesse la tela per accontentare tutti all’insegna della ormai famosa squadra di qualità. Restano quindi diversi i nodi fondamentali da sciogliere. Quella di ieri è stata una giornata di vertici e riunioni tra Via della Scrofa, quartier generale di FI e Villa Grande. Berlusconi avrebbe chiesto Giustizia e Mise, mentre altre delegazioni erano a lavoro per stabilire l’intesa sulle due Camere. Per Montecitorio è corsa aperta fra Molinari e Giorgetti, mentre al Senato La Russa è avanti su Calderoli. Novità intanto sulla figura di Tajani che resta in campo per la Farnesina, ma che il Cavaliere potrebbe far ‘traslocare’ allo Sviluppo economico.
Per la Difesa resta forte il nome di D’Urso, mentre il Lavoro, che spetterebbe a Fdi dovrebbe essere affidato ad un tecnico e la corsa sembra a due fra Marina Calderone e Maurizio Leo. Sul Viminale invece la partita sta per chiudersi. Il Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, è ormai la prima scelta, e Matteo Salvini avrà quindi le Infrastrutture. Punti interrogativi invece sulla Famiglia, mentre entrano prepotentemente in corsa due nomi molto noti che potrebbero sparigliare le carte.
Per la Famiglia Fratelli d’Italia starebbe spingendo per Isabella Rauti, ma la Lega punta su Simona Baldassarre. Intanto per i Beni culturali resta aperta una corsa a due fra Alberto Barachini e Giampaolo Rossi, mentre nella partita entrano in extremis due nomi molto forti che rischiano di rappresentare importanti sorprese.
Torna infatti prepotentemente in corsa il nome di Letizia Moratti, indicata per un ritorno al dicastero dell’Università. Nella nuova squadra però salgono anche le quotazioni di Guido Bertolaso. Il nome di Guido Rasi infatti non è più così forte per il dicastero della Salute che potrebbe essere affidato proprio all’ex direttore della Protezione Civile.