“Torna da redivivo e vincitore”: Berlusconi in Senato dopo 9 anni. Nell’analisi politica sono sottolineati gli errori di chi “lo ha cacciato con infamia”.
Silvio Berlusconi si appresta a rientrare in Senato. Lo farà da figura chiave delle ultime elezioni, da cardine della coalizione e ago della bilancia in una fase caldissima per la formazione del governo.
Sono passati 9 anni dall’ultima volta, descritta dal quotidiano Libero come una “manovra congiunta tra magistrati e la sinistra, che brigò per applicare su di lui in modo retroattivo una norma della legge Severino sulla decadenza dei politici colpiti da sentenze”. Arriva quindi una ricostruzione di quei giorni. “Furono angoscianti per il senso di impotenza di fronte al compiersi di una palese ingiustizia”, scrive Sallusti ricostruendo le cariche ricoperte da Berlusconi prima di quel 27 novembre del 2013. Arriva quindi un invito a “scusarsi”, con un attacco diretto a chi secondo Libero tentò un “complotto da portare a termine pensando che con Berlusconi esiliato la sinistra avrebbe avuto vita facile”.
Sallusti nella sua analisi ricostruisce i passaggi precedenti ai caldi mesi del novembre 2013 e punta il dito in maniera decisa. “Berlusconi a differenza degli aguzzini di quei tempi torna redivivo e vincitore – si legge -, ma restano cicatrici indelebili”. Arriva quindi l’affondo deciso. “A portarle non è lui sul corpo, sono su quello della sinistra, della magistratura, del Senato e perché no della Presidenza della Repubblica, regnante Giorgio Napolitano, che assistette silente e compiaciuto allo sfregio”.
Un attacco durissimo e molto diretto in arrivo da Libero. Sallusti chiude con una provocazione. “Berlusconi aveva giurato a se stesso che il ritorno sarebbe accaduto. Il tempo è galantuomo e oggi ne ha dato dimostrazione, ma chissà se qualcuno avrà il coraggio di avvicinare il senatore Silvio Berlusconi dicendo: presidente ci scusi, sia il bentornato”.