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Le Pen ‘loda’ la Meloni e fa chiarezza su questione Ucraina
Published by
Cristiano
2 anni ago
A distanza di giorni anche Marine Le Pen si è voluta complimentare con la vittoria di Giorgia Meloni alle ultime elezioni politiche del 25 settembre
La politica francese ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera‘ dove ha affrontato varie tematiche. La prima sulla vittoria di Giorgia Meloni, futura premier del nostro paese. Per lei non ci sono dubbi visto che la sua vittoria accelererà il processo di chiarificazione nel nuovo schema politico: “Credo che il centro di gravità si sposterà a favore dei Paesi che difendono l’idea nazionale. Gli equilibri si sposteranno a mano a mano che si succedono le elezioni in Europa. È un lavoro di lungo respiro, ma i nostri alleati sono sempre più numerosi».
Come riportato in precedenza, però, si è soffermata anche a parlare di altro. Ovvero sulla “gaffe” da parte del ministro Laurence Boone. Quest’ultima aveva dichiarato della “vigilanza” della Francia sulla “tenuta” dei diritti nel nostro paese: “Sono ingerenze insopportabili nelle nostre democrazie e contrarie alla tradizione francese“. Poi ci ha tenuto a precisare che la Francia deve collaborare con l’Italia: “Forse più di altri siamo due Paesi fratelli“.
Le Pen, non solo Meloni: su situazione Ucraina fa chiarezza
Per la Le Pen il partito che più si avvicina al nostro è quello della Lega, sia “politicamente” che “affettivamente”. Anche se non esclude affatto la Meloni che la descrive come una persona che: “Si trova incontestabilmente sulla nostra stessa riva“. In conclusione ha parlato anche del conflitto che si sta verificando in Ucraina con la Russia. Per la nativa di Neuilly-sur-Seine non ci sono dubbi: bisogna recuperare un ruolo di mediazione. Bocciate le piste che portano a Turchia, Cina ed Israele.
“Come abbiamo condannato l’invasione americana dell’Iraq, condanniamo l’invasione russa dell’Ucraina“. C’è anche chi, però, le ha rinfacciato del prestito russo. In merito a questo ha risposto: “Si è trattato di un prestito non da amici, con il 6 per cento di interessi, accordato da una banca che poi è fallita, quindi forse non era così vicina al Cremlino”. In conclusione tende a diffidare da Cina e USA. Specialmente con questi ultimi: “Come disse De Gaulle loro non hanno amici, solo interessi“.