Il docente universitario ed esperto di geopolitica in esclusiva a Notizie.com: “E’ Biden che non ha nessuna intenzione di trattare”
Il presidente russo Vladimir Putin ha aperto al dialogo con l’Ucraina e gli Stati Uniti. Dichiarazioni forti, che stanno facendo discutere. Qual’è l’obiettivo del numero uno del Cremlino? Si tratta realmente di dichiarazioni che strizzano l’occhio alla fine del conflitto, o fanno parte di una strategia ancora difficile da capire?
“Il presidente Putin già nel discorso ufficiale del 30 settembre durante la cerimonia di annessione di alcuni territori alla Russia aveva rinnovato l’invito a Kiev di sedersi al tavolo per negoziare”, dichiara in esclusiva a Notizie.com Franco Cardini, docente universitario ed esperto di geopolitica. “Ora sono passate due settimane e lo ha riproposto. Il presidente Biden, però, non ha nessuna intenzione di trattare. Il suo obiettivo resta quello di distruggere la Russia. E io chiedo: siamo sicuri che sia opportuno andare alla Terza Guerra Mondiale? Bisognerebbe chiedere agli Stati Uniti a che gioco stanno giocando”.
La Nato ha parlato di rischio limitato dell’uso delle armi nucleari. Uno scenario che però continua a tenere il Mondo in apprensione. “Rischio di guerra nucleare? Ricordo che le cinque potenze (Francia, Gran Bretagna, Usa, Cina e Russia) in passato si sono rifiutare di trattato di firmare il trattato di soppressione di queste armi e la dottrina della guerra atomica prescrive che i detentori di armi nucleari può essere utilizzata in estrema ratio. Quindi stiamo parlando di un’arma ufficialmente legittima”.
Le parole di Putin vanno quindi lette come una possibile apertura verso l’Ucraina? O come una mano tesa all’Occidente e agli Stati Uniti? Sulla figura del presidente russo ci si divide. Molti sono pronto a scommettere che il suo atteggiamento non muterà. “Ma il criminale di guerra non è Putin come tutti i media dicono -conclude Cardini -. È il presidente americano che nel 1945 diede il via libera al lancio della bomba atomica su due città giapponesi a guerra finita solo per vedere l’effetto.