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Cronaca

Fontana cita Carlo Acutis: ecco chi è il giovane Beato brianzolo

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Francesco Gnagni

Durante il discorso di insediamento alla Presidenza della Camera, il leghista Lorenzo Fontana ha citato una delle frasi più significative di Carlo Acutis, giovane beato brianzolo beatificato nel 2020 ad Assisi per volere di papa Francesco. 

(Ansa)

“Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Queste le parole che il Beato Acutis amava pronunciare durante la sua breve vita, terminatasi in terra il 12 ottobre 2006 a soli 15 anni per una leucemia fulminante, oggi una delle figure più venerate dai giovani cattolici in Italia e nel mondo intero. Il suo corpo riposa infatti dal 6 aprile 2019 ad Assisi, nel Santuario della Spogliazione situato nel pieno centro della cittadina, e la sua tomba è diventata in pochissimo tempo un luogo particolarmente visitato da numerosi fedeli.

Chi è il giovane Beato Carlo Acutis

Carlo Acutis, figlio di Andrea e di Antonia Salzano, nato a Londra nel 1991 e cresciuto in una famiglia agiata, fin da subito mostra un attaccamento particolarmente forte alla fede cristiana, che lo fa disinteressare di tutte le mondanità a cui avrebbe potuto aspirare. Il suo legame con Dio è a dir poco intoccabile, tanto da desiderare di anticipare la Prima Comunione all’età di 7 anni. Da allora frequentò quotidianamente la Santa Messa, fermandosi ogni giorno alcuni minuti in preghiera e in adorazione davanti al Tabernacolo. 

La sua fede prospera a Milano, nella parrocchia di Santa Maria Segreta, prima allievo delle Suore Marcelline alle scuole elementari e medie, e dei Gesuiti al liceo. La sua caratteristica “speciale”, però, è che Carlo è un adolescente proprio come tanti. Si impegna a scuola, nello sport, con gli amici, ama viaggiare ed è particolarmente solare e aperto. Si dedica in particolare alle attività di carità nei confronti dei mendicanti, e tutti lo conoscono come un giovane particolarmente generoso. Il suo amore per Dio è tuttavia proverbiale e noto a tutti, e non manca mai occasione di evangelizzare i giovani che gli sono vicini, e in particolare attraverso l’informatica.

Grande appassionato di computer, materia verso cui è incredibilmente dotato, ad esempio nella programmazione o nella creazione di siti, Carlo fin da giovanissimo realizza diverse raccolte e mostre online. Ce n’è una in particolare che ancora oggi risulta diffusa in tutto il mondo, in centinaia di parrocchie e in santuari mariani tra cui i più importanti e visitati, come Fatima, Lourdes e Guadalupe, il cui oggetto è costituito dai Miracoli eucaristici nel mondo. Morì ad appena 15 anni a causa di una leucemia fulminante, che lui non affronterà mai perdendo il sorriso, al contrario offrì tutte le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa.

La sua Beatificazione voluta da Papa Francesco

È stato Papa Francesco in prima persona a volere fortemente la beatificazione dello studente milanese morto a 15 anni, il 12 ottobre 2006, data in cui oggi cade la sua memoria liturgica. Un’altra delle sue affermazioni più note recita: “La nostra meta deve essere l’infinito, non il finito. L’Infinito è la nostra Patria. Da sempre siamo attesi in Cielo”. Soltanto pochi giorni fa, sempre ad Assisi, è stata inaugurata una mensa per i poveri dedicata proprio al beato Carlo e gestita in sinergia con la struttura di accoglienza “Casa Papa Francesco” di Santa Maria degli Angeli.

(Ansa)

“L’omologazione è uno strumento dei totalitarismi, delle imposizioni centrali sulle espressioni delle volontà dei cittadini”, sono state le parole pronunciate dal leghista Fontana a lato della citazione delle parole del Beato Acutis. “L’Italia deve dare forza alla propria peculiare natura, senza omologarsi a realtà estere più monolitiche e a culture che non diversificano”, ha poi proseguito Fontana nel suo primo discorso a Montecitorio. “La diversità non è rottura o indice di alcune realtà su altre ritenute inferiori, ma è espressione di democrazia e rispetto della storia. È la ricchezza dell’Italia e dell’Europa, che sta proprio nella diversità”.

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Francesco Gnagni