Forti malumori nello spogliatoio bianconero, al centro della bufera ci sono anche i metodi dell’allenatore toscano
È sceso il gelo tra la Juventus e Massimiliano Allegri. O meglio tra il gruppo squadra bianconero e l’allenatore livornese. Il ritiro deciso dal tecnico dopo la rovinosa sconfitta in Israele, non è stata misura gradita ai calciatori della Juve e fin qui non ci sarebbe nulla di strano, quasi mai il ritiro viene ben digerito dai giocatori, desiderosi di rientrare a casa, soprattutto dopo le trasferte. Il punto, in casa bianconera, è un altro. Spifferi provenienti dallo spogliatoio, segnalano che il ritiro sia una misura solo punitiva, inutile al fine di risolvere i tanti problemi che attanagliano la Juventus in questo momento.
Juventus, gelo tra giocatori e Allegri: i motivi
I giocatori si lamentano della poca comunicazione di Allegri e del suo staff, Max parla poco, con il risultato di creare confusione nel gruppo, che non spesso non saprebbe cosa fare in campo, soprattutto in difesa e a centrocampo, nemmeno dopo la sconfitta di Haifa, scattato il ritiro, ci sarebbe stato un confronto diretto tra allenatore e giocatori. Lente d’ingrandimento negativa anche sui metodi di allenamento, considerati ormai superati, figli di un tempo passato, non più in linea con quello che si propone in altre realtà italiane e soprattutto europee.
I carichi di lavoro sono pesanti, non è una questione di poco allenamento, ma di metodo, la qualità delle sessioni è bassa, soprattutto a livello di intensità e questo comporta che la Juve spesso viene sovrastata per ritmi e corsa dagli avversari. I bianconeri rimangono in partita solo per brevi periodi di tempo, poi di fatto non c’è gara. Come può un ritiro di 2-3 giorni risolvere queste grane? Questo si chiedono molti giocatori, dubbiosi che questa scelta possa essere quella giusta al fine di dare una svolta a una stagione fin qui molto più simile a un’agonia che a quella che doveva essere una rinascita.