Il costituzionalista della Lumsa è ottimista: “Arriva l’inverno e i problemi del Paese sono tanti e gravi, nei momenti difficili si trova unione forte e duratura”
Fatte le presidenze di Senato e Camera, si parte con le consultazioni e con la composizione del governo, ma tanti hanno il timore che, visto quanto sta accadendo tra Meloni e Berlusconi, ci possano essere dei problemi di gestione, di solidità e di durata. Non per il Marco Olivetti Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università Lumsa, un docente che sa di politica, dal punto di vista ambientale, strategico e storico. Per lui non è tutto nero e ombroso anzi: “Per la prima volta dal 2008 abbiamo finalmente una maggioranza chiara uscita dalle urne, ed è il prodotto di quello che abbiamo votato. L’incarico di formare il governo andrà giustamente a Meloni. Che poi il centrodestra al suo interno sia conflittuale non è certo un mistero, non sono stati mai insieme nella scorsa legislatura e il problema piuttosto sarà vedere quanto e se sarà duraturo”.
“La leader di Fratelli d’Italia – aggiunge e spiega meglio il Professor Olivetti – ha forza e ha una gran capacità visto quello che ha ottenuto dalla gente. Deve essere brava e forte ad arbitrare, visto che la coalizione è eterogenea e rissosa, ma, nonostante tutto quello che sta accadendo, resto fiducioso perché siamo davanti a un periodo d’inverno con tante, troppe problematiche, vedi il caro energia o il lavoro e a volte anzi, spesso, davanti a situazioni così difficili e serie, nelle coalizioni si crea il cemento e vengono appianate le frizioni e si risolvono dissapori. La gente non rimarrà delusa, è troppo importante”.
“Da Costituzionalista sono un po’ scettico sul Presidenzialismo, ma vorrei vedere. E poi basta misurare il presente con la storia passata…”
Il Costituzionalista della Lumsa approfondisce il discorso legato alla strategia politica e a quello che sta succedendo: “Non sono affatto scandalizzato da quello che sta accadendo in questo avvio di legislatura, certo constato un certo declino della classe politica. Piuttosto particolare quanto è successo per le votazioni del presidente del Senato La Russa, ma è anche vero che nel 94, sempre con il centrodestra vincente, ci fu uno scontro durissimo e all’ultimo voto anzi di uno solo tra Scognamiglio e Spadolini…“. Di questo governo che si sta formando, il professor Olivetti è curioso di vedere come si struttureranno sulle riforme costituzionali tanto annunciate.
Il tema è naturalmente il Presidenzialismo e Marco Olivetti ha tanti dubbi: “Amo la Costituzione, ma non sono tra quelli rigorosi, nel senso che se ci sono delle riforme e ci sono i numeri in Parlamento, se una forza politica li ha è anche giusto che porti avanti le proprie idee. Per entrare nel dettaglio per modificare l’articolo 138 occorre la maggioranza assoluta e quella attuale ha questi numeri nelle Camera, poi chi non è d’accordo, ad esempio l’opposizione, può sempre chiedere un referendum confermativo che non è sottoposto a quorum, ma ovviamente prima che la riforma in questione vada in vigore“. Capitolo presidenzialismo: “Premessa: credo innanzitutto che ci voglia più coraggio nella realtà di oggi, cercando di non misurare tutto quello che è successo sulla base di una storia passata con tutti i limiti del nostro presente, anche perché non mi sembra proprio una cosa all’ordine del giorno, mi riferisco al pericolo fascista o roba del genere. Presidenzialismo? Non sono contrario, solo un scettico. Bisogna vedere come viene praticato in un contsto democratico e se le riforme aumenteranno la funzionalità della politica o la diminuiranno. Eleggere il presidente può anche andare bene, ma bisogna vedere che tipo di architettura costituzionale viene praticata e studiata. E’ un argomento molto complesso. Nei sistemi sudamericani, non c’è l’onnipotente, il Parlamento ha ancora dei poteri, mentre nella soluzione francese ha anche le sue peculiarità ed è difficile da costruire, anzi assai complicata, loro ci sono arrivati avendo avuto uno come De Gaulle, non non veniamo da uno così e non c’è nella nostra storia. Se si riuscirà ad uscire dallo slogan ben venga, ma per me resta un’impresa complicata, per questo sono scettico, ma attendo fiducioso di vedere cosa hanno in mente, può anche essere qualcosa che mi sorprende, vedremo e studieremo nel caso“