Serie B, come è andato l’esordio di Daniele De Rossi alla sua prima panchina da allenatore? La sua Spal è stata impegnata, in trasferta, contro il Cittadella 
C’era grande attesa da parte di tutti. Era inevitabile visto che si trattava dell’esordio ufficiale in panchina per uno dei più grandi centrocampisti italiani che ha rappresentato il nostro paese. Non stiamo parlando di uno qualunque, ma di uno che ha sollevato nel 2006 a Berlino la coppa del Mondo con la nazionale azzurra. Uno che in panchina ci sarà stato pochissime volte nella sua brillante carriera da calciatore, segno del fatto che proprio gli allenatori che ha avuto non potevano fare a meno di lui.
Adesso, però, l’allenatore è lui. Via i panni da calciatore (anche se li ha tolto da un paio di anni) e dentro giacca e…maglia in questo caso. Negli ultimi giorni la prima chiamata da tecnico che ha voluto accettare con grande entusiasmo. Quella della Spal che lo ha voluto fortemente. I biancazzurri, nella giornata di ieri, sono stati impegnati nella difficile trasferta a Cittadella. Andiamo a vedere insieme cosa è successo al ‘Tombolato’.
Serie B, come è andato l’esordio di De Rossi in panchina?
Primo punto da allenatore per Daniele De Rossi. Anche se di strada da fare ne bisogna fare ancora tanta. Lo sa benissimo il nativo di Roma. Finisce 0-0, in trasferta, contro il Cittadella. Il classe ’84 si è presentato con un 3-4-1-2 con l’obiettivo di giocare con palla a terra. Anche se la sua squadra non si è mai resa pericolosa più di tanto.
Lo dicono i numeri visto che i ferraresi hanno tirato in porta zero volte. Ne avrebbero anche potuto approfittare visto che, per quasi tutta la seconda frazione di gara, hanno giocato in superiorità numerica per via dell’espulsione di Danzi dopo che lo stesso era intervenuto in ritardo su Esposito. Non si sono mai resi pericolosi più di tanto.
Anzi, hanno rischiato anche la beffa nel finale con Tounkara che stava per far vincere la squadra di casa. In questo momento il team sale a quota dieci punti, ma al tredicesimo posto. C’è ancora molto da lavorare. Lo sa bene la dirigenza, i tifosi e soprattutto lo stesso tecnico.
