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Spettacolo

Linus si confessa: “Farei il sindaco di Milano, mai il giudice di X Factor”

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Carlo Roscito

Il conduttore radiofonico e televisivo ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera raccontando la sua vita privata e professionale.

Un’intervista fiume al Corriere della Sera. Linus, pseudonimo di Pasquale Di Molfetta, conduttore radiofonico e televisivo italiano, direttore artistico di Radio Deejay dal 1996, si è confidato a 360 gradi. Dal lavoro al rapporto con la famiglia. Una storia davanti al microfono, quasi 60 anni compiuti, ne dimostra molti meno.

Linus ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera (Instagram)

Si parte dal concetto di “casa”: “Ho trascorso metà vita a Paderno Dugnano, ci siamo trasferiti lì quando avevo 2 anni e mezzo. Ogni tanto ci torno, c’è ancora mia sorella ancora, la vado a trovare, così come i miei genitori al cimitero. L’altra metà della vita l’ho trascorsa a Milano, quindi mi sento milanese”. Un giorno magari potrebbe pure diventare sindaco: “Mi piacerebbe. Nel senso che mi piace gestire le cose e quello del sindaco, alla fine, è un lavoro gestionale. Diciamo che si è un po’ spogliato delle valenze politiche. Gestire le cose vuol dire gestire le persone, io lo faccio a Radio Deejay dal 1994. Sarebbe divertente. Pisapia ha cambiato Milano per quanto riguarda l’apertura mentale. Conoscendola ho rivalutato la Moratti, è una persona di spessore. La rivoluzione però l’ha fatta Beppe Sala. Un difetto della città? Adesso la creatività viene vissuta come coniugazione di business, moda e design, ma è molto lontana dalle persone. Siamo stati la città di Leonardo da Vinci, ora invece siamo la città di Armani”.

Linus vive la radio da quasi 50 anni: “Le cose belle prima o poi devono finire, non voglio che succeda a sfumare. Nel 2023 mi scade il contratto, non ho ancora firmato il rinnovo di 5 anni che mi hanno proposto”. La vita privata: “Sono una persona che ha bisogno di sentirsi benvoluta, non sono molto diverso da chi ero prima di diventare famoso. Prima facevo l’operaio, ricordo il freddo terrificante. D’inverno ero costretto a indossare calzamaglia, jeans, quattro maglioni uno sopra l’altro. Avevo 18-19 anni”.

Linus: “A Kobe Bryant l’intervista più emozionante”

Una foto di Linus nel 2012: nella sua carriera ha intervistato ogni tipo di celebrità (Ansa Foto)

Il quadro familiare: “Carlotta l’ho conosciuta a 16 anni, 5 anni dopo ci siamo messi insieme. Non so cosa trovi in me, lei è così carina, io uno sfigato. È il mio equilibratore, ho un’inclinazione alla cupezza che ho preso da mia madre. Lei invece è socievole e solare, mi compensa. Se i miei figli faranno radio? Michi diventerà il più bravo dj dei prossimi 20 anni, però abbiamo l’accordo che deve fare l’università e un percorso convenzionale. Per adesso sta imparando il mestiere da M2O con mio fratello Albertino, che è il direttore artistico”.

Linus ha intervistato ogni tipo di celebrità: “Peter Gabriel mi ha emozionato per fascino e umanità. Henry Winkler, Fonzie di Happy Days, ha agitato la palazzina. Sono venuti da tutti i piani per le foto. La più bella è stata a Kobe Bryant, uomo di spettacolo eppure molto semplice. Una decina di anni fa è venuto da noi, era già famoso ma si ricordava di me. A 15 anni era in Italia e mi guardava a Deejay Television. È stato bizzarro e emozionante”. Ha dichiarato di non voler mai fare il giudice a X Factor: Non mi piace la spettacolarizzazione del giudizio. Il programma è fantastico, non ritengo però di essere così esperto da dire se uno vada bene o male. Al massimo sono in grado di dire se una canzone sarà un successo o no, con buona approssimazione…”.

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Carlo Roscito