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Cronaca

‘Il simulatore’, nel carcere c’è un detenuto che non si sveglia da mesi

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Cristiano

In un noto carcere italiano c’è un detenuto che è stato soprannominato ‘Il simulatore’. A raccontare la storia ci ha pensato una donna che non riesce a trovare delle risposte in merito a questa sua situazione

Carcere (Ansa Foto)

Nel carcere di Regina Coeli, per chi non lo sapesse, c’è un detenuto che viene chiamato dal personale ‘Il simulatore‘. Non solo, è stato etichettato anche come l’uomo che dorme. Già, perché sono almeno quattro mesi che non si sveglia. E’ un 28enne originario del Pakistan. A rendere nota la sua storia (sul blog del ‘Fatto Quotidiano‘) ci ha pensato la coordinatrice dell’associazione ‘Antigone’, Susanna Marietti. Proprio quest’ultima ha incontrato l’uomo. Ha affermato che in questo periodo ha chiesto notizie ed informazioni in merito, ma non è riuscita a risolvere nulla.

La prima volta che lo ha visto dormiva. O almeno, era sdraiato sul letto con gli occhi chiusi e completamente immobile. A tranquillizzarla ci ha pensato l’infermiere del carcere rivelandole che lui dorme sempre. Proprio quest’ultimo ha il compito di svuotargli il catetere, cambiargli il pannolone, infilare del cibo liquido in bocca ed altro. Una situazione che va avanti da un po’ di mesi. Perché il soprannome di ‘simulatore’? A quanto pare, quando il ragazzo è stato ricoverato all’ospedale ‘Sandro Pertini‘, dopo alcuni controlli medici non gli è stato riscontrato nulla di oggettivo. Per questo viene chiamato così.

Il ‘simulatore’ di Regina Coeli: non si sveglia da 4 mesi

Carcere (Ansa Foto)

La stessa Marietti ha rivelato che il pakistano non ha ancora una sentenza definitiva e che nelle ultime settimane si erano tenute udienze del processo che lo riguarda. Quando gli pongono delle domande lui non risponde: dorme e basta. Non afferra neanche una penna per firmare un modulo né altro. Anche quando doveva presenziare al processo in tribunale veniva portato su una barella, ma la situazione non cambiava.

Mentre i magistrati facevano il loro lavoro lui continuava a dormire fino a quando non veniva riportato nella sua cella. Si sta cercando di trovare una soluzione per aiutarlo e soprattutto per risolvere questo problema, ma a quanto pare non c’è. Domande che non riescono a trovare alcun tipo di risposta. L’appello e l’allarme lanciato dalla Marietti è virale. “In un sistema che può tollerare la presenza dell’uomo che dorme in una cella al centro di Roma c’è qualcosa che non funziona“.

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