Facebook, rivoluzione in arrivo nel 2023: ecco cosa cambierà

Addio alla versione attuale del social di Mark Zuckerberg, il nuovo format sarà completamente diverso e più in linea con i tempi e le preferenze degli utenti. L’idea è quella di renderlo molto simile all’attuale versione di TikTok

A partire dal prossimo anno, secondo alcune fonti interne intercettate dal sito Axios, Meta interromperà il supporto per il formato Instant Articles nell’appd Facebook. Il motivo di questa svolta netta con il passato risiede nella volontà dell’azienda di puntare meno sulla pubblicazione e lettura di notizie via social, al fine di privilegiare brevi contenuti video.

Facebook
Facebook cambia forma nel 2023 (Ansa)

La funzionalità “Instant Articles” su Facebook era stata lanciata nel 2015, permettendo di accedere rapidamente a siti web validati che postassero link a notizie sulla piattaforma, senza che nel proprio dispositivo venisse aperto un browser. Una scelta che all’epoca si riteneva potesse aumentare il tempo di permanenza degli utenti su Facebook: questo format, però, non avrebbe mai realmente sfondato, motivo per il quale Meta ha deciso di rivalutare tutte le risorse al lavoro su progetti editoriali.

Facebook, rivoluzione in arrivo

Zuckerberg
Mark Zuckerberg, patron del colosso Facebook (Ansa)

Così, parte del personale addetto alla sezione News di Facebook e alla newsletter Bullettin è stata spostata verso altre divisioni, nell’ambito di un processo che porterà appunto alla chiusura di Bullettin nel 2023: “Attualmente – ha confermato il portavoce di Meta – meno del 3% di ciò che le persone in tutto il mondo vedono nel feed di Facebook riguarda post con collegamenti ad articoli di notizie. E come abbiamo detto all’inizio di quest’anno, come azienda non ha senso investire eccessivamente in aree che non si allineano con le preferenze degli iscritti“. Sostanzialmente l’idea è quella di rendere Facebook molto simile a TikTok, con una bacheca principale incentrata sui consigli di contenuti che potrebbero piacere agli utenti, derivanti dal lavoro degli algoritmi. L’impero di Mark Zuckerberg si allinea così alla strategia già utilizzata da Google, che già da un anno non richiede più agli editori di creare contenuti supportati dal formato Amp, concorrente di Instant Articles e ottimizzato per la navigazione web mobile.

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