La Guardia di Finanza ha scoperto un giro di affari e di comportamenti illeciti: le accuse a vario titolo sono molto pesanti.
Un nuovo blitz della Guardia di Finanza, decisa a dare seguito al lavoro di controllo sulla sanità siciliana.
Solo ieri il primo cittadino di Palermo durante un convegno aveva parlato della necessità di potenziare i servizi sanitari sul territorio. “Non sono del tutto sufficienti e abbiamo la necessità di migliorare in particolare la ricettività ospedaliera, con interventi più urgenti nell’area orientale della città”. Queste le parole del sindaco Roberto Lagalla, che oggi però regista il blitz della Guardia di Finanza e un nuovo terremoto sulla sanità in Sicilia. Questa volta nel mirino finisce la città di Palermo, con accuse a vario titolo per diverse persone e arresti.
I finanzieri di Palermo dopo una lunga e dettagliata indagine hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per 10 persone. Al termine dell’inchiesta è stato infatti riscontrato un giro d’affari di tangenti per centinaia di migliaia di euro, e gare truccare per 700 milioni in alcune aziende sanitarie siciliane.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e ancora emissione di fatture per operazioni inesistenti e riciclaggio. Il tutto si è tradotto nelle misure per 10 persone. Una di queste è finita direttamente in carcere, per 4 sono stati richiesti gli arresti domiciliari, mentre per altre 5 l’obbligo di dimora e la presentazione alla polizia giudiziaria nell’ambito di una nuova bufera che colpisce la sanità nella regione.