Il tecnico olandese, che ha escluso l’attaccante dai convocati per la sfida con il Chelsea, ha spiegato i motivi del rapporto ai minimi termini.
Non si parla d’altro in casa Manchester United. Cristiano Ronaldo escluso dai convocati per domani con il Chelsea, una rinuncia dolorosa per motivazioni comportamentali. Il portoghese è finito nell’occhio del ciclone dopo che si è rifiutato di entrare nel finale della partita con il Tottenham, abbandonando poi in anticipo lo stadio senza aspettare l’allenatore e i compagni di squadra al triplice fischio.
Erik Ten Hag, alla vigilia della sfida con i Blues, ha spiegato il suo punto di vista e la scelta di escluderlo dai calciatori impiegabili: “Sì, è vero. Cristiano si è rifiutato di entrare, per questo ci devono essere conseguenze, è un aspetto importante per la mentalità e l’attitudine del gruppo”. C’è stato un confronto interno prima della decisione che sta facendo discutere il mondo del calcio: “Ciò di cui abbiamo parlato resterà tra me e lui”, ha continuato il tecnico olandese. “Le mie parole sono chiare. Cristiano rimane un giocatore importante della prima squadra. Io sono il manager e il responsabile della cultura di squadra. Devo fissare degli standard, dei valori che poi devo saper controllare”.
Ten Hag su CR7: “Devo costruire la mentalità del gruppo e difenderla”
C’è un precedente che risale al mese di agosto, quando il Man United aveva affrontato in amichevole il Rayo Vallecano. Ronaldo in quell’occasione venne schierato dall’inizio. Eppure, come successo contro il Tottenham, se n’era andato senza aspettare il resto della rosa. In quel caso però non era stato l’unico della squadra. Ten Hag già all’epoca aveva definito “inaccettabile” il suo modo di agire. “Questa è la sconda volta, devono esserci delle conseguenze. Domani non ci sarà col Chelsea. È una perdita per la squadra, ma serve per costruire la mentalità del gruppo. Ora dobbiamo concentrarci solo sulla gara”, ha chiuso l’allenatore. Nel frattempo l’attaccante si è scusato sui suoi profili social con il club, l’allenatore, i compagni e i tifosi dei Red Devils. “Ho sbagliato, non posso farmi battere dalle pressioni”, il senso del suo post. A gennaio cercherà comunque un’altra sistemazione. L’addio allo United non gli è riuscito in estate, tra pochi mesi ci riproverà visto il rapporto ai minimi storici.