Prof Ferri (economista): “Accordo su gas? Bravo Draghi, le famiglie ne gioveranno”

L’ordinario di economia politica della Lumsa: “E’ passato il principio di un tetto dinamico del prezzo del gas, le cose miglioreranno, almeno per ora”

Dopo quasi 12 ore di tensioni e attacchi incrociati, il Consiglio europeo trova l’accordo e salva l’unità di fronte alla Russia sul dossier più difficile, quello dell’energia. Le conclusioni che parlano di “urgenza di decisioni concrete” soddisfano tutti e 27 a metà ma, per il partito del price cap e del nuovo Sure sull’energia, l’intesa registra dei passi avanti. Notizie.com, per capire meglio cosa è avvenuto, ne ha parlato con il Professor Giovanni Ferri ordinario di economia politica dell’Università Lumsa. “La cosa più importante è accaduta nella giornata di giovedì 20 ottobre, grazie a Draghi è passato il principio di un tetto dinamico al prezzo, ovvero che, almeno inizialmente, ci i saranno delle resistenze sull’applicazione, ma la cosa si farà e tutti alla fine ne gioveranno, anche perché non si poteva andare avanti in questo modo”.

Il Presidente
Il presidente del Consiglio Mario Draghi durante l’audizione al Consiglio Europeo (Ansa)

L’economista e professor Ferri, che è anche coordinatore scientifico di tutti i master di insostenibilità dell’Università Lumsa, va avanti e in modo semplice cerca di spiegare l’accordo sull’energia: “Siamo già passati tante volte nelle forche caudine nel momento in cui c’è, definiamolo un ok generalizzato. E’ già successo tempo fa in Next Generation, e questo sull’energia sarà un altro capitolo del libro e andrà come deve andare anche se il più è stato fatto, vedendo da lontano e conoscendo le dinamiche europee non sarà stato facile, ma contava trovare un accordo. Draghi ha fatto davvero un grande lavoro e credo che gli italiani e soprattutto le famiglie ne troveranno giovamento sulle loro bollette”.

“E’ necessario investire sul futuro e lasciare stare le divisioni su tutto. La Meloni ha una chance importante”

Il professore
L’ordinario di economia politica dell’università della Lumsa Giovanni Ferri (Ansa)

Per il professore Giovanni Ferri a Notizie.com quello di due giorni consecutivi è stato un Consiglio Europeo importante: “L’Unione Europea è un ancora un progetto in corso, mancano le istituzioni per governare le situazioni che non sono già state previste, possiamo tranquillamente dire che lo schock energetico anche a causa della guerra, non era certo previsto, anche per questo genere di cose ci vuole del tempo a veder bene come si conclude e ci si avvia. Di sicuro, Draghi è stato il primo a parlarne a marzo di dover necessariamente mettere un tetto e trovare un accordo comune, ora in Italia ci sarà un’altra maggioranza e credo che proseguirà sulla strada intrapresa da parte del Premier che tutto il mondo ci invidia. Da economista e italiano è stato davvero un onore di averlo per venti mesi…”

Sulle dinamiche che hanno portato Draghi e l’Europa verso un accordo sull’energia, il professor Ferri spiega: “La modalità che si va definendo modalità su una piattaforma aggregata per il gas – volontaria ma obbligatoria per una quota del 15% del volume totale ed è li che ci sarà il tetto sul prezzo amministrato e questo migliorerà la situazione, sulla ridefinizione del prezzo, Amsterdam non sarà più un riferimento che influiva sul prezzo finale. Quello che è stato fatto con il fondo di disoccupazione è stata la più grande innovazione introdotta durante pandemia con l’avvento dello Sure siamo tornati ad un vera cittadinanza europea, perché quel di 100 miliardi è un debito comune e lo stesso principio va usato con lo schock energetico

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