Idee chiarissime per Giorgia Meloni che attende l’ufficialità dell’incarico per sciogliere le riserve: Berlusconi però non molla.
La sensazione è che sia tutto pronto in attesa di un incarico che il Presidente della Repubblica affiderà a Giorgia Meloni.
La nuova premier italiana scioglierà quindi le riserve dopo lunghe trattative basate però sulla forte volontà di creare una squadra di ferro. Niente spazio quindi per profili che sono stati bocciati in partenza dalla leader di Fratelli d’Italia, pronta a spingere sull’acceleratore e se è il caso anche a non accontentare tutti. Dopo aver praticamente ufficializzato oggi che Abodi guiderà il ministero dello Sport, la Meloni si appresta a chiudere due partite di fondamentale importanza. Si tratta di Giustizia ed Esteri, che non sono mai stati in discussione nella sua lista, ma sono al centro delle discussioni anche animate con Silvio Berlusconi. Il Cavaliere continua a farne una questione prioritaria, mentre per la Meloni i profili scelti non sono da mettere in discussione per ufficializzare la squadra dei Ministri e dare rapidamente risposte ai dossier che mettono in ginocchio l’Italia.
I punti fermi nei dicasteri di prima fascia non mancano, e Giorgia Meloni non ha neanche nascosto di avere in mano profili di alto livello che non devono essere messi in discussione nei ruoli già ipotizzati. Ne è un esempio la Giustizia, snodo cruciale che per la futura Premier andrà nelle mani di Carlo Nordio. Berlusconi però resta in pressing, fortemente convinto di poter spingere ancora per la candidatura di Elisabetta Casellati.
Altra partita si giocherà per il ministero degli Esteri. Tajani resta in pole, e dal quartier generale di Fratelli d’Italia sanno bene che affidargli un ruolo di tale importanza è il miglior modo per garantirsi la fedeltà del partito in una fase in cui le richieste di Berlusconi rischiano in qualche modo di creare ostacoli. Negli altri ruoli le scelte sembrano invece ben delineate. A Matteo Piantedosi, prefetto di Roma, spetterà il ministero degli Interni, Giorgetti è favorito per l’Economia e la sua posizione sembra inattaccabile, mentre per Salvini ormai sembra ben saldo il ministero di Infrastrutture e Trasporti oltre che l’incarico di vice premier.
A tal proposito, Guido Crosetto sembra più vicino ad occupare la casella dello Sviluppo Economico, mentre Adolfo Urso la Difesa. Alla Cultura è ancora aperto il ballottaggio fra Giordano Bruno Guerri e Gennaro Sangiuliano, mentre per la Salute sembra blindato il nome di Francesco Rocca. Ancora qualche dubbio da sciogliere invece per Istruzione e Pubblica Amministrazione. Per il primo ministero potrebbero incassare il compito la Casellati o la Bernini, ma resta in piedi il nome di Valditara della Lega. Per la Pubblica Amministrazione restano in corsa sempre le due fedelissime di Berlusconi in una partita che ancora non è giunta alla parola finale e potrebbe riservare sorprese.