Tim Burton ha voluto paragone l’odierna gestione del mercato e dell’arte cinematografica a quella della seconda metà del novecento
Ospite al Festival Lumière di Lione, Tim Burton ha parlato della sua carriera e di come, in generale, il cinema sia profondamente cambiato dal suo esordio nel lontano 1985 con Pee-wee’s Big Adventure.
Il regista di Batman (1989) è stato il protagonista i una masterclass al festival francese, dove ha anche ricevuto il prestigio premio Prix Lumiere.
“Oggi si pensa solo al mercato”
Prima di arrivare alla riflessione sull’evoluzione dell’industria cinematografica, Burton ha ripercorso alcuni importanti passaggi della sua strada per il successo: “Ho iniziato come animatore alla Disney e lì ho girato un paio di cortometraggi, poi dal mio primo film, Pee-Wee’s Big Adventure, ho lavorato solo con gli studios”, aggiungendo: “In un certo senso ero proprio uno strano fenomeno. Avevo una sorta di indipendenza, fondamentalmente perché non capivano cosa stessi facendo, ma comunque mi sono fatto strada e non attraverso il cinema indipendente, ma attraverso gli studios”.
Subito dopo, ecco la poderosa stoccata di Burton all’odierno metodo produttivo della settima arte: “Negli anni ’70 c’era molta più sperimentazione e libertà. Era un periodo in cui persone come Scorsese potevano fare film più indipendenti. È successo che una volta nata l’idea del blockbuster, ci si è concentrati molto di più sul mercato. Quando ho fatto Batman per la prima volta, non avevo mai sentito parlare della parola ‘franchise’. Dopo di allora, è diventato tutto un’altra cosa”