Morte Martina Rossi, semilibertà per i condannati: la dura reazione dei genitori

I condannati per la morte di Martina Rossi possono uscire dal carcere di giorno per lavorare. La dura reazione dei genitori.

Sta facendo molto discutere la decisione del tribunale di Sorveglianza di Firenze di concedere il regime di semilibertà ad Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, i due condannati per la morte di Martina Rossi.

Martina Rossi
I due condannati per la morte di Martina Rossi possono uscire dal carcere © Ansa

La coppia, come ricordato da La Repubblica, è stata condannata a tre anni per tentata violenza sessuale di gruppo ai danni della studentessa genovese. Ora, però, potranno uscire di giorno per andare a lavorare con i genitori (uno idraulico, uno imprenditore edile) per poi rientrare in carcere ad Arezzo la sera.

Una scelta che sta facendo molto discutere i genitori di Martina Rossi. La reazione era stata molto dura dal giorno della decisione del tribunale (avvenuta lo scorso 8 ottobre ndr) ed alla vigilia dell’uscita dal carcere la madre e il padre della studentessa genovese hanno nuovamente criticato quanto deciso dai giudici.

I genitori: “Noi siamo all’ergastolo”

Papà Rossi
Dura la reazione del padre di Martina Rossi dopo questa decisione © Ansa

Nel giorno della decisione i genitori avevano commentato così: “A questo punto potevano metterli a dormire in hotel“. Ed alla vigilia dell’uscita dal carcere Bruno Rossi e Franca Murialdo, citati da La Repubblica, sono ritornati a criticare in modo molto duro la scelta del tribunale di Sorveglianza di Firenze.

A noi Martina non ce la ridà nessuno – hanno detto i due – noi paradossalmente siamo condannati all’ergastolo, mentre Albertoni e Vanneschi se la cavano con tre anni e per di più con il regime di semilibertà. Non hanno mai chiesto scusa e soprattutto pentiti. Per noi è come essere all’ergastolo“.

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