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Ciardi: “Roma, atteggiamento da provinciale. L’attacco segna come il Lecce”

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Paolo Colantoni

La sconfitta contro il Napoli, arrivata al termine di una gara in cui i giallorossi hanno creato poco, fa discutere nell’ambiente giallorosso

La sconfitta casalinga della Roma contro il Napoli ha lasciato strascichi nell’ambiente giallorosso. Ma al di là del risultato (1-0 nel finale contro una formazione in forma e che sta dominando la scena in Italia e in Europa), è stata la prestazione offerta a lasciare l’amaro in bocca nella tifoseria romanista: zero tiri in porta, nessun vero pericolo creato alla difesa azzurra, con un atteggiamento troppo remissivo.

Sembrava l’atteggiamento di una provinciale che incontra una big. Il problema è che, fatturato alla mano, tra la Roma e il Napoli non c’è e non deve esserci tutta questa differenza”, dichiara Augusto Ciardi, conduttore di Teleradiostereo e volto di 56 Roma, su Teleroma 56 in esclusaiva a Notizie.com.Sotto accusa anche le scelte del tecnico Mourinho: “La condanna degli allenatori pragmatici è che le prestazioni delle loro squadre vengono giudicate dai risultati. E la Roma di ieri non solo ha perso, ma a parte una mezza occasione, con un tiro cross di Abraham, non è mai stata pericolosa dalle parti di Meret. Non ha mai messo il Napoli in difficoltà”.

La Roma ha creato poche occasioni in fase offensiva. “Gli uomini di Mourinho hanno giocato una gara onesta, in fase difensiva, ma non hanno mai creato i presupposti per mettere in difficoltà il Napoli che invece, ha creato almeno 4 palle gol, tra Lozano, Osimhen, Juan Jesus: la Roma non avrebbe demeritato il pareggio, ma per una squadra che viene giudicata per i risultati, rimane il dato statistico e il punteggio che la penalizzano”. Sotto accusa l’atteggiamento della squadra giallorossa. “Sembrava una provinciale che è costretta a limitare la big, sapendo che l’avversario parte strafavorito. Il Napoli sta dominando la scena, ma tutto questo se lo è costruito negli ultimi due mesi. Ma ad inizio stagione non partiva favorita. La prova della Roma sarebbe stata accettabile se di fronte c’era il City di Haaland o il Real Madrid di Benzema. Contro il Napoli la Roma si è approcciata con troppa riverenza”.

Sotto accusa la fase offensiva. “L’aspetto più preoccupante è che la Roma non è stata in grado di creare la minima occasione negli ultimi quindici minuti, recupero compreso. I numeri offensivi della Roma sono imbarazzanti. Gli attaccanti giallorossi hanno segnato gli stessi gol di quelli del Lecce. E non è accettabbile”.

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Paolo Colantoni