Continuano purtroppo le stragi sulle strade italiane, secondo gli ultimi dati rilevati infatti, nel 2021 l’Italia ha la peggior media europea
Non si ferma purtroppo la conta dei morti sulle strade per incidenti automobilistici e nonostante l‘Unione Europea abbia lanciato due anni fa la campagna per arrivare entro il 2050 all’utopistica forse cifra di “zero vittime”, i nostri numeri invece sono tornati a quelli di prima del lockdown.
Guida distratta o andamento indeciso, mancato rispetto di precedenza o semaforo rosso e velocità troppo elevata si confermano le principali cause di incidenti: insieme rappresentano il 39,7% dei casi. Seguono le manovre irregolari come la retromarcia, inversione, invasione di corsia, manovre irregolari per sostare o attraversare la carreggiata, con il 7,9% e mancato rispetto della distanza di sicurezza il 7,1%.
Un record europeo di cui non andare fieri
Nel 2021, anno ancora anomalo dopo il 2020 segnato dal lockdown, nel nostro paese sono morte 2.875 persone, 204.728 i feriti, 151.875 gli incidenti con lesioni. Una strage. L‘ultima fotografia fatta nell’ultimo Rapporto Aci realizzato in collaborazione con l’Istat parla chiaro e sono numeri che mettono davvero i brividi. Nello specifico sono stati 2.875 i morti in incidenti stradali in Italia, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente, 204.728 i feriti aumentati a loro volta del 28,6% e 151.875 gli incidenti stradali, valori tutti in crescita rispetto al 2020, ma ancora in diminuzione nel confronto con il 2019 (-9,4% vittime, -15,2% feriti e -11,8% incidenti). Le vittime entro le 24 ore sono state 2.397 mentre si contano 478 deceduti dal secondo al trentesimo giorno dall’incidente.
Le misure adottate servono a poco
“Numeri veramente impressionanti almeno per noi, ma non sembra che 45 morti ogni fine settimana lascino traccia neppure nei programmi politici dei partiti. Non è accettabile piangere queste morti, ogni week-end spariscono i residenti di un condominio di 5 piani”, questo il commento del presidente dell’associazione, Giordano Biserni. Giugno, luglio, agosto e settembre, sempre secondo l’Istat, sono i mesi più a rischio sulle strade italiane, con una media che lo scorso anno è stata di circa 15 mila incidenti e 300 morti per ognuno di questi mesi. Otto vittime in media al giorno. Paradossalmente di fatto si è tornati ai livelli del 2019, l’ultimo pre-pandemia. Un bilancio fatto di luci e di ombre, che negli ultimi vent’anni i numeri indicano in costante diminuzione, nel 2001 le vittime erano state 7.096, dieci anni dopo 3.860, ma il calo è rallentato dopo un primo decennio che aveva fatto ben sperare. Distrazione, mancato rispetto della precedenza e velocità troppo elevata sono i comportamenti sbagliati alla guida alla base del maggior numero di sinistri. E, solo nel 2021, gli incidenti stradali sono costati 1,4 miliardi di euro pari allo 0,9% del Prodotto interno lordo.