La Premier nelle repliche al Senato tocca diversi punti: “Io mai in piazza per impedire che altri possano parlare”
Un fiume in piena. Una lunga serie di repliche in risposta alle dichiarazioni fatte dai deputati in Senato. Giorgia Meloni risponde colpo su colpo e tocca numerosi argomenti: dalla guerra in Ucraina, confermando l’appoggio a Kiev, ai disordini nell’Università, fino all’aumento della soglia sui contanti.
Giorgia Meloni inizia parlando con franchezza e spiegando la situazione in cui il suo Governo è costretto a lavorare. “Sono emerse diverse criticità, tra cui le scarse risorse che disporremo per affrontare le emergenze. Emerge una realtà: gli interventi ci aiutano a fare una grande operazione di verità sulle condizioni dell’Italia che ereditiamo anche da chi ci accusa. Forse è un racconto più sincero di quanto è stato fatto in altri tempi in cui si sbandierava e si brindava per l’abolizione della povertà: è bene che gli italiani sappiano le condizioni che ereditiamo. Sono stata criticata da vari interventi per aver ieri cercato di segnare un manifesto programmatico. Alcuni hanno contestato la scelta dicendo che gli italiani non si aspettavano questo ma risposte concrete. Sono d’accordo in parte. Senza che vi sia una visione, un manifesto programmatico a monte, senza un’idea di Italia da disegnare, anche le risposte che si danno rischiano di non essere efficaci. Lo abbiamo visto con governi in cui c’erano partiti che avevano visioni contrapposte che non stavano insieme”.
Sul caro energia: “Tutto quello che si può fare contro la speculazione siamo pronti a farlo. Servono misure che nel medio-termine liberino l’Italia da una dipendenza energetica inaccettabile. penso all’estrazione di gas naturale, Penso che le risorse nazionali vadano utilizzate come chiede l’Europa. Poi estraggono altre nazioni e non è che il gas estero inquina di meno”. L’emergenza energetica è “la priorità di secondo livello” cui intende lavorare il governo che “in attesa che i provvedimenti” in essere “impattino davvero sul costo dell’energia dovrà “lavorare con molta puntualità a interventi calibrati per le imprese e le famiglie e recuperando risorse dalle pieghe del bilancio, dagli extraprofitti (con una norma che per me è da riscrivere) e dai ricavi dello Stato. Se non si procederà con velocità, la speculazione ripartirà. Ma tutto quello che c’è da fare – ha assicurato – lo faremo”.
Il Premier detta le linee programmatiche. L’obiettivo è non passare dalla dipendenza russa a quella cinese. “Non possiamo pensare di demolire filiere di eccellenza produttiva nazionale per assecondare obiettivi stabiliti prima della guerra e in un contesto diverso da quello di oggi. Non ci renderemo mai disponibili a passare dalla dipendenza dal gas russo alla dipendenza dalle materie prime cinesi, non mi sembra una strategia intelligentissima. Io sono favorevolissima al fatto che l’Europa lavori con intelligenza per abbassare le emissioni ma non legandosi mani e piedi alle nazioni più inquinanti al mondo. Credo che Ue e Italia debbano affrontare anche questa materia, le emissioni sono globali”.
Sui disordini all’Università, con le cariche agli studenti che volevano impedire a Capezzone di parlare. “Io vengo dalla militanza giovanile. In tutta la mia vita non ho mai lavorato per impedire a qualcun altro di dire ciò che voleva dire. Non l’ho mai fatto. Ma quello a cui la senatrice Ilaria Cucchi si riferiva, erano manifestanti che con un picchetto volevano impedire ad altri di esprimere le loro idee. La democrazia è nel rispetto delle idee altrui. Altrimenti che facciamo? Consentiamo che chi non la pensa come noi impedisca di farci parlare? Se la mia parte politica impedisse ad un’altra parte politica di parlare sarei la prima a denunciarlo”. All’opposizione chiede franchezza. “Noi abbiamo fatto sempre un’opposizione molto franca, credo che il dibattito sia il sale della democrazia. Credo che diverse volte si è potuto contare sul sostegno di FdI. Ci chiesero, quando votammo sulla riduzione dei parlamentari, “cosa vi aspettate in cambio?”. Niente, perchè la condividiamo. E questo coraggio e questa lealtà che posso chiedere all’opposizione, che si possa parlare nel merito, che non si facciano dibattito ideologici. Mi auguro che vogliate valutare i provvedimenti nel merito e valutare se votarli o meno”.
Sulla guerra conferma l’appoggio all’Ucraina. “Non so se qualcuno ritenga che la guerra mi diverta, mi piaccia e che la voglio valorizzare. No, ovviamente penso, spero e lavoreremo per quello che possiamo fare per raggiungere una pace giusta, ma dobbiamo capirci su come ci si arriva: la pace non si fa sventolando bandiere arcobaleno nelle manifestazioni. L’unica possibilità, da che mondo è mondo, per favorire i negoziati nei conflitti è che ci sia un equilibrio. A meno che mi vogliate dire che la pace si ottiene con la resa, la pace si ottiene proseguendo con il sostegno all’Ucraina, consentendole di difendersi”. Chiusura dedicata al tetto sui contanti: “Confermo che metteremo mano al tetto al contante” che tra l’altro, “penalizza i più poveri”, come emerge anche dai richiami “alla sinistra da parte della Bce e rischia di non favorire la nostra competitività” visto che paesi come Austria o Germania non ce l’hanno”.