Ue, accordo raggiunto: ecco il caricabatterie universale per smartphone

Il Consiglio Europeo ha approvato in via definitiva la nuova direttiva: nel 2024 la porta Usb di tipo C diventerà obbligatoria per una vasta gamma di dispositivi elettronici come telefoni cellulari, tablet e cuffie

Risparmio e sostenibilità. Il maggiore riutilizzo dei caricabatterie aiuterà i consumatori a risparmiare fino a 250 milioni di euro l’anno sull’acquisto di caricabatterie inutili. I caricabatterie smaltiti e inutilizzati equivalgono a circa 11mila tonnellate di rifiuti elettronici all’anno nell’UE. 

La novità
Il nuovo caricabatteria universale (Ansa)

Sono questi alcuni degli effetti previsti dalle nuove regole sul caricatteria unico, approvate oggi in via definitiva dalla Commissione Europea. Caricabatterie unico sì, ma con un occhio al futuro, quando i fili non saranno più necessari. Per non ripetere gli errori compiuti e il ritardo accumulato la Commissione lavorerà all’armonizzazione della tariffazione senza fili per i dispositivi elettronici e all’interoperabilità basata sugli sviluppi tecnologici.

Secondo uno studio della Commissione del 2019, la metà dei caricabatterie venduti con i telefoni cellulari nel 2018 aveva un connettore USB micro-B, il 29% aveva un connettore USB-C e il 21% un connettore Lightning, utilizzato da Apple. In totale 13 categorie di dispositivi elettronici dovranno adattarsi entro l’autunno 2024. L’USB-C è già uno standard condiviso nel panorama dei dispositivi mobili. Tutti i principali produttori di smartphone al mondo, da Samsung a Xiaomi e Huawei, hanno adottato la porta di nuova generazione da qualche anno. La maggior parte dei telefoni Android è dotata di porte di ricarica USB micro-B o è già passata allo standard USB-C più moderno.

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La novità
L’azienda americana dopo un po’ di resistenza alla fine ha ceduto e approvato il nuovo caricabatteria universale (Ansa)

Dunque è Android il sistema più vicino allo standard del legislatore e Apple dovrà modificare il suo attuale sistema di cavo Lightning. Lo scorso autunno, proprio quando è stata presentata la proposta legislativa, proprio Apple ha depositato un documento presso la Commissione con una serie di resistenze. Dietro le rimostranze di Apple c’è un mercato, quello degli accessori, che vale un sacco di soldi. Secondo i dati di Zion Market Research, gli accessori di terze parti per dispositivi Apple hanno generato un mercato che nel 2019 era stato stimato in 19,9 miliardi di dollari e si prevede che cresca al ritmo del 4,7% l’anno fino a raggiungere i 27,4 miliardi entro il 2026.

Nei 19,9 miliardi non si contano gli accessori firmati Apple. Per il solo terzo quadrimestre del 2021, Cupertino ha registrato entrate per 8,7 miliardi nel comparto che comprende indossabili, smart home e, appunto, accessori. Un anno prima erano a quota 6,4 miliardi. Secondo Bloomberg, esiste un piano di Cupertino per portare all’adozione della porta USB-C su iPhone 15, in programma per l’autunno del prossimo anno. Il nuovo l’iPad, presentato pochi giorni fa, ha una porta usb-c. Ma i rumors dicono che la vera frontiera di Apple è la ricarica a induzione, quella senza fili.

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