USA, caos sul ritiro della controversa lettera a Biden per trattare con Putin

USA, scoppia la polemica nel paese per quanto riguarda il ritiro della controversa lettera a Joe Biden per poter trattare con Vladimir Putin

Polemiche negli USA per lettera a Putin
Joe Biden (Ansa Foto)

Negli Stati Uniti D’America sta scoppiando una vera e propria polemiche per quanto riguarda una controversa lettera che è stata ritirata da parte della presidente Pramilla Jayapal del gruppo progressista dei dem alla Camera americana. A cosa si riferiva? 30 esponenti del gruppo al presidente Joe Biden con l’obiettivo di sollecitarlo per un cambio di strategia sull’Ucraina e ad avviare negoziati diretti con la Russia. Tutto ciò aveva scatenato la furia degli stessi firmatari.

In questo caso si sono formate delle nuove divisioni nel partito. Il tutto a due settimane dal voto Midterm. Il ritiro della missiva (giudicata a dir poco imbarazzante) ha fatto arrabbiare tutti coloro impegnati nella corsa per la rielezione. Così si è giustificata assumendosi tutte le responsabilità di quanto successo: “La lettera era stata redatta alcuni mesi fa ma sfortunatamente è stata diffusa dallo staff senza essere valutata“. La situazione non è cambiata visto che l’atmosfera non è delle migliori.

Tanto è vero che un deputato ha ammesso che si trova a serio rischio di perdere il seggio il prossimo 8 novembre. C’è chi afferma di aver firmato in estate e che adesso il quadro è completamente cambiato e non lo rifarebbero. Tra i 30 parlamentari figurano nomi importanti come quelli di Jamie Raskin, Cori Bush, Ro Khanna e Ilhan Omar. Gli stessi non mettono in discussione il loro “inequivocabile impegno a sostenere l’Ucraina nella sua lotta per la democrazia e la libertà di fronte all’illegale e oltraggiosa invasione russa“. Il loro obiettivo è quello di invitare lo stesso Biden ad affiancare a un supporto economico e militare senza precedenti e di trovare una soluzione per cessare il fuoco quanto prima.

USA, Biden in difficoltà: è polemica

Polemiche negli USA per lettera a Putin
Joe Biden (Ansa Foto)

Il portavoce del consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, aveva annunciato che spettava al numero uno dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, capire quando negoziare: “Non avremo conversazioni con la leadership russa senza che gli ucraini siano rappresentati“.

Anche se in molti sono convinti che il Cremlino non farà alcun tipo di negoziato se al tavolo ci saranno gli stessi americani. Messaggio anche alla Cina: gli USA non starebbero a guardare nel caso di un possibile attacco a Taiwan. Nel frattempo il numero uno della Camera, Kevin McCharthy, ha fatto sapere se che il suo partito dovesse vincere non manderà più assegni in bianco a Kiev. Adesso chi rischia è proprio Biden.

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