Clamorosa svolta nelle indagini che riguardano la morte di Mara Cagol, lâex brigatista uccisa quasi 50 anni fa durante un conflitto a fuoco in cui perse la vita anche un carabiniere
Quarantasette anni fa ci fu un conflitto a fuoco che vide la morte della brigatista Mara Cagol e lâappuntato dei carabinieri, Giovanni DâAlfonso. Dopo tutto questo tempo câè stata la clamorosa svolta nelle indagini su quello scontro che avvenne nellâAlessandrino, nel giorno della liberazione da parte dellâimprenditore Vittorio Vallarino Gancia che era stato sequestrato il giorno prima.
A Milano, nella giornata di ieri, sono stati interrogati alcuni appartenenti alle Brigate Rosse. Adesso, con la svolta nelle indagini, i militari del Ris di Parma potrebbero svelare anche il nome di chi ha partecipato a quel conflitto a fuoco che passò alla storia come il primo sequestro di persona a scopo di âautofinanziamentoâ, ad opera proprio delle Brigate Rosse.
Gli investigatori stanno continuando ad effettuare degli accertamenti scientifici con tecniche moderne e con reperti sequestrati quasi 50 anni fa. Sono state fatte cosĂŹ tante ipotesi sullâidentitĂ del brigatista che riuscĂŹ a scappare. A fare riaprire le indagini ci pensò direttamente il figlio del carabiniere ucciso, Bruno DâAlfonso.
Queste sono state alcune delle sue parole: âEâ una questione di giustizia e di veritĂ storica. Anche per onorare la figura di mio padre, un eroe che diede la vita per le istituzioniâ. Il tutto dopo che lo stesso aveva presentato lâesposto. In questo momento le indagini sono state affidate ai carabinieri del ROS con la collaborazione da parte dei magistrati del pool sul terrorismo della Procura di Torino e dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
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