Uno studio di oltre 80 anni fa ha dimostrato che alla base dei problemi di calvizie e alopecia ci sarebbe il testosterone. Ma ci sono delle tecniche che possono consentire di prevenire il problema, di rallentarlo e, soprattutto, di curarlo
Il problema è sempre più diffuso e riguarda soprattutto gli uomini tra i 20 e i 60 anni. Si tratta dell’alopecia, che si manifesta con il diradamento dei capelli in alcune zone del cranio, solitamente in prossimità della fronte e delle tempie. La calvizie è più che altro un fenomeno molto comune tra la popolazione maschile, a differenza di quella femminile.
Il motivo è che il primo responsabile è il testosterone, come scoperto già negli anni Quaranta, quando l’endocrinologo e anatomista americano James Hamil, analizzando il fenomeno in alcuni ragazzi con disturbi mentali che, prima della pubertà, venivano castrati, riscontrò una tendenza al diradamento dei capelli nettamente inferiore rispetto a coetanei non sottoposti a questo tipo di procedura.
Calvizie, cause e rimedi
Oltre al testosterone sono anche altre le cause della calvizie, come ad esempio la familiarità genetica, condizione di stress, mancanza di sonno, uso di determinati farmaci, malattie (ad es. diabete, psoriasi, anoressia), disfunzioni ormonali, chemioterapia, diete dimagranti, inquinamento ambientale, eccesso di fumo e/o alcool oppure utilizzo eccessivo di prodotti per cura capelli. In ogni caso il fenomeno della calvizie può essere trattato e rallentato. Importante è agire tempestivamente non appena si notano i primi segni di diradamento e a seguire occorre costanza nel perseguire determinate terapie e nell’adottare semplici comportamenti quotidiani a tutela della salute dei capelli.
Molto comune è trattare il problema senza dover ricorrere a farmaci, ma seguendo un’alimentazione a base di ferro, proteine e vitamine e prediligendo prodotti naturali per la cura dei capelli, evitando quelli aggressivi. Chiaramente non sempre possono funzionare solo questi semplici accorgimenti consistenza dei vostri capelli è bene consultare un professionista per un esame tricologico, al fine di comprendere la reale causa del problema e agire nell’immediato.