Andrea Tombolini, l’accoltellatore di Assago, ha parlato agli inquirenti per spiegare i motivi del suo gesto. Ecco la sua versione.
Attualmente in carcere con l’accusa di omicidio colposo e tentato omicidio plurimo, Andrea Tombolini ha deciso di non avvalersi della facoltà di non rispondere e raccontare il perché del suo gesto al centro commerciale di Assago.
“Erano tutti felici – ha confessato il 46enne citato da notizie.virgilio.it – pensavo di essere ammalato. Ho provato invidia“. L’accoltellatore poco dopo ha spiegato passo passo quanto fatto nella serata di ieri. E’ arrivato in bicicletta, ha preso un coltello dall’espositore nel reparto casalinghi e si è scagliato contro gli capitava contro.
A fermarlo è stato l’ex calciatore Massimo Tarantino. Un gesto che ha permesso di salvare la vita a diverse persone visto che il 46enne non aveva nessuna intenzione di fermarsi.
E’ stato un vero pomeriggio da incubo al centro commerciale di Assago. Il tutto è iniziato poco dopo le 18 quando il 46enne ha iniziato a colpire a caso le persone. Per un dipendente non c’è stato niente da fare: è deceduto durante il trasporto in ospedale. Gli altri feriti, tra cui anche Pablo Marì, non sembrano essere in pericolo di vita.
“Poteva essere una strage – ha raccontato un dipendente di una ferramenta – quello andava avanti ad accoltellare tutti. La fortuna, se così si può dire, è stata la scivolata dell’aggressore e quindi l’hanno potuto fermare“. E un’altra testimone ha precisato: “Il tutto è durato circa 30 minuti. La gente correva terrorizzata provando a rifugiarsi all’interno dei negozi mentre l’aggressore urlava e feriva chi si trovava davanti“.
Una commessa ha voluto ricordare anche la vittima: “Era un bravo ragazzo. Lavorava qui come cassiere. Siamo come una famiglia, ci conosciamo tutti“.