Sono passati ormai cento anni dalla Marcia di Roma, la manifestazione che favorì l’ascesa al potere di Benito Mussolini.
Nelle prime ore del 28 ottobre 1922 diedero vita alla cosiddetta Marcia su Roma, una manifestazione paramilitare che favorì l’ascesa al potere di Benito Mussolini e che cambiò la storia dell’Italia.
Infatti il governo presieduto da Luigi Facta dichiarò lo stato di assedio, ma la mancata firma da parte del re Vittorio Emanuele II portò il capo del governo a dimettersi. Il Paese, quindi, si ritrovò senza governo e da qui la decisione di affidare l’incarico prima a Salandra e poi a Benito Mussolini. Il futuro Duce il 30 ricevette ufficialmente l’incarico e si insediò ufficialmente a Roma.
Una formazione del governo che diede ufficialmente inizio al lungo ventennio della dittatura di Benito Mussolini. E, quindi, questa data cambiò definitivamente la storia del nostro Paese.
Il 28 ottobre 1922 aprì ufficialmente il ventennio di guida di Mussolini e il 16 novembre il futuro Duce per la prima volta parlò in Parlamento da capo di governo con il famoso discorso del bivacco.
“Avrei potuto fare di quest’aula sorda e grigia un bivacco di manipoli. Potevo sprangare il Parlamento e costruire un governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo voluto“, le parole in Parlamento di Mussolini riportate dall’Adnkronos.
Un discorso che qualche tempo dopo ha portato Cesare Rossi, il più stretto collaboratore proprio del Duce, a pronunciare una espressione diventata storica in riferimento al ruolo di Mussolini nel successo della Marcia di Roma: “Fece fessi a tutti“.
Sono passati ormai cento anni da quel giorno che cambiò la storia dell’Italia e che portò Benito Mussolini al potere.