Il suo obiettivo era quello di simulare uno stupro ed ha chiesto l’aiuto alla sua amica. Le cose per lei sono andate male visto che sono intervenute le forze dell’ordine che hanno arrestato una minorenne
Aveva escogitato un terribile piano per incastrare qualcuno. Ci troviamo a Monza dove una ragazzina di 16 anni è stata arrestata perché voleva simulare uno stupro e denunciare quello che non era mai accaduto. Incolpando chi? Alcuni educatori della comunità in cui era rinchiusa. Tanto è vero che aveva chiesto ad una amica di aiutarla nella peggiore maniera possibile. Ovvero? Chiedendole dello sperma da parte del proprio ragazzo.
La minorenne, che già si trovava in comunità per maltrattamenti, estorsione e rapina, è stata trasferita nel carcere minorile. Proprio nei giorni scorsi i carabinieri del nucleo di Besana in Brianza hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale su ordine della Procura. La 16enne si trovava in comunità per aver maltrattato la madre e la sorellina con continue e sistematiche ingiurie, offese e angherie. Continuava a chiederle denaro. Se non riceveva quanto chiesto iniziava a distruggere mobili e altro. Tanto è vero che nell’abitazione regnava il terrore.
Basti pensare che poco prima della fine del mese di luglio i militari l’avevano mandata in una comunità femminile di Renate. Solo che tra agosto e settembre è stata protagonista di molte condotte negative. Tra queste spunta quello del furto di un telefono cellulare.
Anche all’epoca stava ipotizzando di pianificare una simulazione di una violenza con alcuni educatori della comunità. Dopo questo ennesimo episodio è stata mandata via da Renata per essere trasferita all’Istituto di pena minorile di Pontremoli.