E’ arrivata nel pomeriggio l’attesa sentenza contro la Red Bull per aver violato il regolamento finanziario della Formula 1
La Fia ha comunicato la sanzione nei confronti del team di Milton Keynes che è stato trovato oltre il limite del tetto ai costi 2021 nella misura dell’1,6%. La sanzione non andrà a impattare sul campionato del mondo ancora in svolgimento e quindi restano validi i titoli conquistati in pista.
La crisi finanziaria mondiale, legata soprattutto alla pandemia Covid-19, ha costretto la Formula 1 a correre ai ripari. E’ stato così introdotto un budget cap, un limite di spesa entro cui i team devono restare nella stagione sportiva. Per questa stagione il tetto di spesa è fissato a 145 milioni di dollari.
La Federazione Internazionale dell’Automobile ha multato di 7 milioni di dollari la Red Bull come sanzione per aver violato il regolamento finanziario della Formula 1 nella passata stagione, perché “La squadra non ha agito in malafede”, si legge nella motivazione della sentenza. Dopo il patteggiamento annunciato giovedì, in seguito all’infrazione del cosiddetto budget cap, la FIA ha imposto come sanzione anche una diminuzione del 10 per cento del tempo a disposizione per effettuare i test aerodinamici, in vista del prossimo anno. Test che si basano sulla classifica finale di questa stagione quindi, con la Red Bull campione, il tempo a disposizione si ridurrebbe dal 70% al 63%.
L’infrazione riconosciuta alla Red Bull nelle spese della scorsa stagione è stata di 1,8 milioni di sterline al di sopra del budget consentito di 145 milioni di euro. È stata quindi ritenuta minore, e non intenzionale e di conseguenza non avrebbe modificato né i risultati della passata stagione né di quella in corso, in cui la Red Bull ha peraltro già vinto sia il titolo mondiale dei piloti sia quello dei costruttori. Una sentenza che sembra aver scelto una strada morbida soprattutto per non andare a intaccare i risultati maturati in pista, per non creare ancora più confusione, ma che ovviamente hanno già fatto nascere più di una polemica.
“Il nostro eccesso di spesa è relativo ad alcune tasse, al cambiamento delle regole pervenuto a giugno. Si è parlato tanto dei costi del catering, che è sempre stato un benefico di chi lavora in Red Bull e lo consideravamo un costo che potesse essere escluso. Ma per la FIA non è stato così”, queste le dichiarazioni rilasciate oggi nella conferenza stampa di presentazione del GP di Città del Messico che si correrà in questo weekend da Christian Horner Team Principal della Red Bull, che ha aggiunto “Cifra pesante, impatterà sullo sviluppo del 2023. Siamo scioccati per le insinuazioni”.