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Cronaca

Assago, Tombolini: “Ecco perché ho colpito il calciatore famoso”

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Cristiano

Assago, le parole agli inquirenti da parte dell’aggressore Andrea Tombolini che ha spiegato il motivo del perché ha colpito il calciatore famoso che milita nel Monza

Assago (Ansa Foto)

Assago ancora sotto shock per quello che è accaduto pochi giorni fa. La città piange la scomparsa del lavoratore Luis Fernando Ruggieri, ucciso mentre stava facendo il suo lavoro da un folle che ha preso un coltello dagli scaffali ed ha iniziato a colpire tutti coloro che gli si trovavano davanti. Generando, ovviamente, panico tra i presenti che si sono dati alla fuga. Cinque le persone che sono rimaste ferite dall’agguato: tra questi il calciatore Pablo Marì che si trovava al supermercato con moglie e figlio.

L’aggressore, Andrea Tombolini, successivamente è stato bloccato da un altro ex calciatore che ha giocato in Serie A: Massimo Tarantino. Quest’ultimo, insieme ad altre persone, hanno bloccato l’uomo con evidenti problemi psichici prima che arrivassero le forze dell’ordine e lo portassero via. Nel frattempo sono arrivate altre parole che l’omicida ha rilasciato agli inquirenti.

Assago, Tombolini: “L’ho colpito perché era felice

Pablo Marì (Ansa Foto)

Queste le sue dichiarazioni: “Quando ho visto che tra i clienti vi era un calciatore del Milan (scritto nel verbale anche se milita nel Monza), ho provato invidia, perché lui stava bene ed io male. L’ho colpito quindi con un coltello che avevo in mano e potevo fermarmi lì, invece non so cosa mi è preso e ho cominciato a colpire anche altre persone”. Chiaro il riferimento al difensore centrale spagnolo.

“Se devo descrivere un sentimento che ho avuto nell’occasione era quello di invidia perché le persone che ho colpito stavano bene, mentre io stavo male. Ritengo di avere un tumore e di dover morire“. La giudice Patrizia Nobile, dopo aver firmato il provvedimento, ha continuato scrivendo: “Era stato sottoposto ad una gastroscopia con sedazione. Nonostante le rassicurazioni mediche avrebbe iniziato a maturare pensieri ossessivi ipocondriaci che avrebbero poi scatenato la furia omicida“. Per il killer è stata disposta la misura cautelare nel reparto di psichiatria dell’ospedale San Paolo di Milano.

 

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