La morte di Vittorio Boiocchi ha scosso il mondo del Milan e dell’Inter. La nostra redazione ha contattato due figure storiche del tifo delle due squadre per avere un ricordo e un commento sulla scomparsa del capo ultrà nerazzurro.
La notizia dell’omicidio di Vittorio Boiocchi è arrivata a San Siro poco prima dell’inizio della sfida contro la Sampdoria. La Curva Nord ha subito rimosso gli striscioni in segno di lutto ed ha deciso di rimanere in silenzio per tutto il primo tempo. All’intervallo hanno deciso di lasciare lo stadio per andare a rendere omaggio ad uno dei capi ultrà nerazzurri.
Una morte che ha sconvolto tutto il mondo nerazzurro. La Curva Nord ha deciso di continuare la linea del silenzio. “Per noi è un momento davvero tragico. Preferiamo non parlare“, ha detto ai nostri microfoni Franco Caravita, altro capo ultrà nerazzurro e grande amico di Boiocchi.
La morte di Boiocchi ha scosso anche il tifo milanista. “Boiocchi negli anni ’80 era un personaggio da prima fila – ha detto Mauro Ambrosio, figura storica del tifo milanista, in esclusiva ai nostri microfoni – tra noi Fossa e loro ci furono una serie di scontri che culminarono con il patto di non belligeranza che vive da anni. Poi ha preso un’altra strada leggendo dai giornali e purtroppo è finita come letto e visto dai notiziari“.
“Negli ’80 quando ci si scontrava era molto difficile avere dei rapporti fuori dal campo – ha aggiunto Ambrosio – ma con Franchino devo dire che abbiamo parlato molto anche in passato. Con lui non ho mai parlato di persona. Un omaggio della Curva Sud a Boiocchi? Bisogna chiederlo ai nuovi vertici del tifo organizzato del Milan. Ma secondo me qualcosa la faranno“.