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Cronaca

Milano, omicidio Boiocchi: tutte le ipotesi della morte del capo ultrà Inter

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Cristiano

Milano, omicidio Vittorio Boiocchi: spuntano tutte le ipotesi possibili che hanno visto come vittima il capo ultrà dell’Inter ucciso nella serata di sabato

Uccisione Vittorio Boiocchi (Ansa Foto)

Gli inquirenti continuano a lavorare sulla morte che ha visto come protagonista Vittorio Boiocchi, il pluripregiudicato capo ultrà dell’Inter che è stato ucciso sabato sera in via Fratello Zanzottera, nel quartiere periferico del Figino. Per gli investigatori non ci sono dubbi: chi lo ha ucciso conosceva tutti i movimenti e soprattutto le abitudini da parte dell’uomo. I due killer lo hanno aspettato sotto casa sua ed hanno atteso fino alle ore 21.

Non un orario qualunque visto che doveva rientrare per quell’ora per via del provvedimento della sorveglianza speciale. Da quell’ora fino alle sei del mattino del giorno successivo doveva rimanere nella propria abitazione. Poco prima del fischio di inizio del match di campionato tra la sua squadra e la Sampdoria, l’uomo si trovava fuori l’impianto sportivo del ‘Giuseppe Meazza‘.

Si era fatto accompagnare a casa da un altro uomo in motorino (visto che Baiocchi non aveva la patente). Una volta che il mezzo si è allontanato, gli aggressori sono entrati in azione. Sono stati sparati alcuni colpi di arma da fuoco: due hanno centrato la vittima (fianco e collo). Per lui non c’è stato nulla da fare visto che il cuore ha smesso di battere poco prima dell’arrivo all’ospedale San Carlo.

Morte Boiocchi, tutte le ipotesi possibili

Uccisione Vittorio Boiocchi (Ansa Foto)

Possibile che Baiocchi era al centro di molti business che vedevano protagonisti altri pregiudicati. A guidare le indagini il primo dirigente Marco Calì e guidati dal funzionario Domenico Balsamo, sotto il coordinamento del pm Paolo Storari. Non si esclude, però, un’altra ipotesi: ovvero che sia stato ucciso per via della sua riconquista nelle gerarchie della Curva Nord (nel 2019). Una vicenda che aveva scatenato un bel po’ di polemiche all’interno del tifo.

L’ossessione di soldi e potere di uno dei fondatori negli anni ’80 del gruppo “Boys San” aveva creato una spaccatura netta nel direttivo della Nord. Dopo che si era sparsa la notizia della sua morte sono stati rimossi striscioni. Altri ultrà hanno costretto, bambini e famiglia impauriti, ad abbandonare la curva. Un episodio che non è passato inosservato e che ha scatenato polemiche nel mondo del web.

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