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Cronaca

Il medico No vax: “Tornerò al mio posto, è stata una operazione politica”

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Francesco P

Dario Giacomini è fra i 4mila medici reintegrati dal Governo Meloni: “Torno a testa alta, attenzione alla furia ideologica”.

L’ha definita “una furia ideologica”. Una sorta di timore dei medici che si insinua nei pazienti e nei cittadini che puntano il dito contro una classe intera e in particolare contro chi ha scelto di non vaccinarsi.

Dario Giacomini (AnsaFoto)

Dario Giacomini sarà reintegrato, ed è fra quei 4 mila medici e sanitari che dopo lo stop tornerà al suo lavoro. “I vaccini sono stati una operazione politica – ha ammesso all’Ansa -, e non mi sono vaccinato perché sono convinto che tutto ciò non rappresenti la soluzione per limitare il contagio”. Poi racconta la sua storia. “Sono stato sospeso a luglio ma visto il decreto tornerò, i dati affermano che i contagi negli ospedali ci sono stati ugualmente”. 

Una sorta di rivincita la sua, che però si basa non sul rifiuto dei vaccini, ma nello specifico nella scelta su quello contro il Covid. “Tutti siamo stati vaccinati contro altre malattie – ha ammesso -, ma pur prevenendo forme gravi non previene la diffusione del contagio, neanche con tre dosi e neppure negli ospedali. Questi sono argomenti pretestuosi – ha riferito ad Ansa – e i medici sono equiparabili, qualunque sia il loro stato vaccinale”. Giacomini si appresta quindi a rientrare in servizio e chiarisce le sue sensazioni.

Il medico Giacomini torna a lavorare: “Si discriminano i medici non vaccinati”

Vaccini, Giacomini parla delal sua scelta (Ansa)

“Ho espresso le mie perplessità da subito. Erano i documenti delle stesse aziende farmaceutiche a non confermare che potessero porre fine alla catena di contagi”. Così Giacomini nell’intervista all’Ansa, e prosegue: “Resta aperto il capitolo sugli eventuali eventi avversi, nel medio e lungo periodo, con studi che sono ancora in corso”. La sua è quindi una scelta presa “per un principio di precauzione”, che gli è costata la sospensione e ora però si trasforma nel reintegro.

“Si stanno discriminando i medici non vaccinati – ha ammesso –, come se la loro professionalità ne fosse intaccata”. Per Gioacomini dovrebbero essere reintegrati i medici anche nei reparti più a rischio. “Da sempre in questi reparti ci sono strumenti operativi di protezione per evitare che si possa danneggiare il pazienze, a prescindere dalla pandemia”. Adesso è tempo quindi di rientrare. “Torno contento di poter dare di nuovo il mio contributo per la salute dei pazienti, e mi batterò ancora con la mia associazione per la lbertà di scelta terapeutica”. 

 

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