La vicepresidente e assessora al Welfare lascia la giunta e lancia critiche alla Regione anche sulla decisioni legate al Covid
Un terremoto politico annunciato in Lombardia. Era solo questione di tempo e di opportunità. Letizia Moratti si dimette dalla giunta regionale e da vicepresidente della stessa Regione. Un segnale non proprio positivo all’interno del centrodestra, anche se tutto era stato già messo alla luce del sole, ma forse scritto e ufficiale assume tutt’altro aspetto. “Per rispetto dei cittadini, con senso di responsabilità ed in considerazione del delicato momento socio-economico del Paese, ho atteso l’esito delle elezioni politiche e la formazione del nuovo Governo per rendere nota la mia posizione. Per questi motivi, e solo oggi, di fronte al venir meno del rapporto di fiducia con il presidente Attilio Fontana, annuncio la decisione di rimettere le deleghe di vicepresidente e di assessore al Welfare di Regione Lombardia“.
Letizia Moratti rompe così il silenzio di queste ultime settimane, per rispetto e forma, prima di parlare e rendere ufficiale la rottura con Attilio Fontana, ha atteso la composizione del nuovo governo per ufficializzare le sue dimissioni. Da ricordare che era arrivata in Regione Lombardia al posto del contestatissimo Giulio Gallera per rimettere un po’ in carreggiata la sanità che, durante la pandemia, era in piena emergenza Covid.
La Moratti usa parole pesanti: “Forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell’azione di questa Amministrazione”
Letizia Moratti non si fa scrupoli e usa toni e parole pesanti nei confronti dell’attuale giunta e indirettamente anche al nuovo governo, una coalizione di cui le fa parte. E a questo punto, il tormentone, che la vuole in corsa da sola per la Regione, una vera e propria sfida all’intera coalizione del centrodestra che la supporta e la sostiene. L’attacco, infatti, è diretto, e parla delle sue dimissioni come di “un forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell’azione di questa Amministrazione, che a mio avviso non risponde più all’interesse dei cittadini lombardi”.
“Una scelta di chiarezza di cui mi faccio pienamente carico – ha aggiunto e concluso nella sua nota la Moratti -, anche in considerazione dei provvedimenti contraddittori assunti in materia di lotta alla pandemia. Da una parte prendo positivamente atto che la linea da me stabilita per i cittadini lombardi è stata quella di seguire il parere degli esperti della Cabina di Regia lombarda che ho attivato sull’obbligo delle mascherine in ospedali e Rsa. Dall’altra, registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull’importanza dei vaccini. Si tratta di tre esempi, emblematici di una diversa impostazione politica in questo ambito“.