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Politica

Piantedosi sulla norma anti rave: “Nessuna estensione”

Published by
Paolo Colantoni

Il Ministro degli Interni sulla nuova legge, criticata dalle opposizioni: “La norma non varrà per altre situazioni”

Il decreto anti rave studiato dal Governo ha scatenato le opposizioni. Letta, Conte e il terzo polo hanno lanciato l’allarme, ipotizzando anche censure verso altre forme di dissenso. Il Ministro Matteo Piantedosi ha fatto chiarezza e dalle pagine del Corriere della Sera spiega il decreto studiato dal Viminale.

Il Ministro Piantedosi sul decreto anti Rave – Ansa –

“Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento. In ogni caso la conversione dei decreti si fa in Parlamento, non sui social. In quella sede ogni proposta sarà esaminata dal governo”Matteo Piantedosi, in un’intervista al Corriere della Sera spiega il nuovo decreto sui rave. “L’obiettivo di queste norme approvate dal Consiglio dei ministri è allinearci alla legislazione degli altri Paesi europei anche ai fini di dissuadere l’organizzazione di tali eventi che mettono in pericolo soprattutto gli stessi partecipanti – aggiunge – ricordo che a Modena si ballava in un capannone pericolante e si rischiava una strage, e finiscono per tenere in scacco intere zone, pregiudicando attività commerciali e viabilità”.

Piantedosi parla poi del suo modello di gestione delle sicurezzaè fermezza e dialogo, lasciando l’uso della forza pubblica come opzione estrema per evitare rischi peggiori”, dice. Infine una battuta sulla manifestazione di Predappio.Si tratta di una manifestazione, una pagliacciata, che deploro nella maniera più assoluta. Si svolge da anni, senza incidenti e sotto il controllo delle Forze di polizia. È accaduto con analoghe modalità e numeri anche in anni in cui al governo vi erano personalità politiche che ora esprimono indignazione”, conclude.

Il Ministro Matteo Piantedosi – Ansa –

Sulle navi cariche di migranti: “Non possiamo farci carico dei migranti raccolti in mare da navi straniere che operano sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento delle autorità. Al momento questi eventi rappresentano il 16% delle persone sbarcate in Italia. Ma poiché ci facciamo già carico del restante 84% dei migranti arrivati sulle nostre coste, con altri mezzi o salvati da noi, auspichiamo che la tanto sbandierata solidarietà europea si realizzi. E non solo attraverso i ricollocamenti, peraltro finora sostanzialmente falliti, ma anche accettando di farsi carico dell’accoglienza di quella minima parte che sostanzialmente mette piede per la prima volta in quegli stessi Paesi europei ai quali appartengono le navi che li raccolgono in acque internazionali”.

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Paolo Colantoni