Reddito cittadinanza, adesso le cose cambiano: non tutti potranno più averlo

Reddito di cittadinanza, adesso le cose cambiano per davvero: da oggi in poi non tutti potranno usufruire degli aiuti da parte dello Stato

Arrivano novità importantissime per coloro che intendevano ricevere delle informazioni riguardanti il ‘Reddito di Cittadinanza‘. L’indicazione non poteva non arrivare dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Le sue idee sono state fin troppo chiare: toglierlo a chi ne beneficia e che allo stesso tempo potrebbe lavorare.

Reddito di cittadinanza, adesso le cose cambiano
Reddito di Cittadinanza (Ansa Foto)

L’obiettivo è quello di aumentare il “doveroso sostegno economico per i soggetti fragili che non sono in condizioni di poter lavorare“. La numero uno di Fdi ha sempre ribadito che la soluzione a tutto questo non poteva essere il Rdc, ma il lavoro per tutti. La domanda che tutti si stanno ponendo ovviamente è la seguente: chi è che rischia seriamente di perderlo?

A rivelarlo è stata l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro, ovvero l’Anpal, che ha emanato un dato importante. In questo momento i beneficiari del reddito non supera il milione di persone (per la precisione 919.916). 173mila di loro (18,8%) risultano occupati, 660mila (71,8%) sono tenuti alla sottoscrizione del patto per il lavoro. I restanti 86mila (9,4%) risultano esonerati, esclusi o rinviati ai servizi sociali.

Reddito di cittadinanza, chi rischia di perderlo?

Reddito di cittadinanza, adesso le cose cambiano
Reddito di Cittadinanza (Ansa Foto)

Più della metà dei beneficiari occupati (53,5%) ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato o apprendistato. Gli under 30 fanno registrare il livello di precarietà: il 55% di loro hanno un contratto a termine. Fra tutti i beneficiari che lavorano con contratti a tempo determinato (il 39,2%), oltre la metà ha un contratto con durata pari o inferiore a 6 mesi.

Le 660mila persone che non risultato occupati, non esonerati e non rinviati ai servizi sociali (72,8%) non ha avuto un contratto di lavoro subordinato o para-subordinato negli ultimi 3 anni. I soggetti presi in carico dai servizi per il lavoro sono 280mila, pari al 42,5% dei 660mila soggetti al patto per il lavoro. Numeri sicuramente preoccupanti che lo stesso governo intende modificare trovando delle soluzioni ottimali.

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