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Cronaca

Russia, l’esodo dei cittadini: le ricerche su Google sono impressionanti

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Marco Ercole

Nelle ultime settimane sono aumentate vertiginosamente le persone che hanno consultato il motore di ricerca per capire come fosse meglio muoversi per abbandonare il Paese. Il motivo principale è la paura della leva obbligatoria per i più giovani

Al giorno d’oggi l’analisi delle ricerche su Google può essere molto utile per vari motivi e uno di questi è certamente quello di capire le varie tendenze, i topic più diffusi. E nelle ultime settimane in cima alla lista c’è stata una domanda posta al motore di ricerca più famoso al mondo, ossia “come lasciare la Russia”. Un quesito che è esploso principalmente nelle zone dagli Urali alla Siberia, come rilevato dal Telegram Mozhem Obyasnit e su Google Trends.

Il presidente russo Vladimir Putin (Ansa)

Alla base di questo forte desiderio di lasciare la Russia, c’è ovviamente la situazione che continua a perdurare da mesi all’interno del Paese. Un primo esodo, animato soprattutto da altoborghesi russi, era stato registrato già nel marzo scorso, nei giorni immediatamente successivi all’aggressione dell’Ucraina. All’epoca le frontiere non erano ancora sigillate e le sanzioni non avevano aggravato l’economia così come oggi.

I motivi dell’esodo dalla Russia

Le ricerche su Google evidenziano il trend dell’esodo dalla Russia (Ansa)

In questo momento le problematiche sono certamente aumentate e con esse è cresciuto pure, in modo direttamente proporzionale, il timore della “mobiltazione generale” che potrebbe costringere milioni di russi maggiorenni a finire nelle liste della leva militare. Poco tempo fa, d’altronde, la Duma (la camera bassa del parlamento russo) ha approvato all’unanimità la legge che inasprisce a livello penale le pene per chi viola la legge marziale (legata appunto alla mobilitazione generale) e i renitenti alla leva. In più c’è da aggiungere la questione allarmante dei “referendum” per l’annessione del Donbass, i cui esiti allo stato attuale non sono prevedibili.

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Marco Ercole